Nuovo. Snello ma operativo in tutti i suoi cinque componenti. Flessibile nelle deleghe ma con alta in resta la bandiera della collegialità (o della semi-collegialità). Funzionante attraverso precisi limiti alla temerarietà personale. Cardine di una società che ritornerà ad essere tale, una sorta di “manager collettivo” che permetterà al Consorzio di fare il “semplice” proprietario, dopo un anno di necessarie ingerenze.
Saranno queste le caratteristiche del consiglio d’amministrazione della Pallacanestro Varese che oggi, nel tardo pomeriggio, si riunirà ufficialmente per la prima volta. Una creatura dai nomi certi, dopo il comunicato di venerdì, ma ancora in fieri: un foglio bianco che nella riunione odierna inizierà a riempirsi di contenuti che tengano conto delle linee guida sovraesposte, passibili di cambiare nei dettagli ma non nella sostanza. Una sostanza che arriva dopo i due anni trascorsi sotto la reggenza di Stefano Coppa, nei quali l’ex presidente ha accentrato su di sé la quasi totalità delle responsabilità e delle decisioni.
Ora si cambia, partendo da un aspetto non a caso immediatamente sottolineato dal numero di Varese nel Cuore Alberto Castelli – per mole di lavoro il primo artefice del cambiamento – al momento dell’ufficializzazione delle scelte: «E’ un cda formato sulla disponibilità delle persone che lo compongono». Come a dire: tutti i suoi componenti si sono presi e si prenderanno una fetta di responsabilità, dedicando davvero parte del loro prezioso tempo alla causa biancorossa.
Oggi dunque si parte: intorno a un tavolo siederanno i confermati della precedente gestione – Monica Salvestrin, Marco Vittorelli e Fabrizio Fiorini – e le due novità rappresentate da Toto Bulgheroni e Riccardo Polinelli. Il primo passo sarà quello di indicare formalmente i nomi di coloro che ricopriranno il ruolo di presidente e quello di amministratore delegato: è ormai quasi certo che il primo sarà ad appannaggio di Vittorelli, mentre il secondo verrà ricoperto da Fiorini. Per la carica di vicepresidente, inoltre, si va verso un altro mandato Salvestrin.
Il secondo step darà l’ufficialità alla nomina di Claudio Coldebella come direttore generale della società: il dirigente nativo di Castelfranco Veneto al più tardi della prossima settimana metterà la propria firma sul contratto che lo legherà a Varese, diventando al contempo il punto di riferimento tecnico del nuovo organigramma societario.
Chi sarà la sua sponda nel consiglio di amministrazione? Anche qui pochi dubbi: la figura di riferimento è Toto Bulgheroni. Perché pur in assenza di una netta suddivisione delle deleghe, come in un primo tempo ipotizzabile, nel nuovo cda l’ex presidente e proprietario metterà a disposizione la propria esperienza a vantaggio di tutto ciò che riguarderà le questioni sportive, interfacciandosi con lo stesso Coldebella, con coach Paolo Moretti e il suo staff e con Max Ferraiuolo.
Gli altri 3 consiglieri e il presidente, che non possiedono specifiche competenze di “campo”, nell’area tecnica non avranno voce in capitolo, posto che le scelte più importanti (per esempio quelle di mercato, naturalmente sensibili di avere ricadute sul budget) saranno probabilmente formalizzate davanti a tutto l’organismo amministrativo. Per il resto, ovvero attività interne, rapporti istituzionali e marketing, dovrebbe funzionare in questo modo: ogni consigliere darà un contributo specifico in base alle proprie competenze (Polinelli, per esempio, potrà essere – lo dice la sua storia professionale da imprenditore – un valido appoggio per il marketing), ma non ci saranno mansioni ricamate tout court su ogni componente del cda. Si darà spazio alla flessibilità, rinsaldando però quel principio di collegialità che non lascerà mai più un solo uomo a occuparsi di problemi, scadenze e adempimenti. A occuparsi di una cosa importante come la Pallacanestro Varese, insomma.