Oltre il campo c’è molto di più. «Grazie al grande cuore della Nord»

Domani, nel pre gara della sfida contro il Voghera, il tributo della Fondazione Ascoli ai tifosi

Il 21 maggio scorso, Varese si fermò per Fuck the Cancer. Un evento unico, emozionante, in ricordo di Erika Gibellini, allo Stadio Franco Ossola.

Migliaia di persone sul prato per sostenere la Fondazione Giacomo Ascoli e per dare continuità ad un evento nato e organizzato dai ragazzi della Curva Nord.

Sono passati più di quattro mesi, sono stati raccolti più fondi del previsto. Quel giorno fu un successo, la raccolta fondi e la partecipazione della gente superò ogni aspettativa iniziale, grazie anche alla vendita all’asta delle magliette raccolte nei mesi precedenti da calciatori e personaggi dello sport.

, recitava lo striscione srotolato nel settore distinti. Non puoi salvare le persone, puoi soltanto amarle. E quell’onda lunga d’amore non si è più fermata, non è rimasta confinata a quel 21 maggio. L’11 giugno, direttamente all’Ospedale Del Ponte, i ragazzi della curva donarono simbolicamente l’assegno del valore della cifra raccolta il 21 maggio, 39.350 euro totali.

La Fondazione, nelle settimane successive, ha aperto un fondo, intitolato ad Erika, su cui è possibile far confluire tutte le donazioni. La raccolta fondi, lo ricordiamo, era nata per riuscire a costruire una camera asettica presso le nuove strutture dell’Ospedale Del Ponte. Ed ora, per la Fondazione Ascoli, è giunto il momento di dire grazie.

Lo farà domani, allo Stadio Franco Ossola, con un giro di campo prima della partita casalinga con l’Oltrepo Voghera. I ragazzi della curva porteranno in giro per il campo due striscioni attraverso cui la Fondazione vuole ringraziare coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi il 21 maggio scorso e anche nei giorni e nei mesi successivi.

E, come dicevamo, la collaborazione tra la onlus e la Curva Nord non si è più fermata, come ci conferma Maria Chiara Terziroli: «Hanno continuato sempre a sostenere la nostra Fondazione, i ragazzi si sono dati da fare nel ricordo di Erika ma anche in sostegno di tutte le altre famiglie dell’Oncologia Pediatrica. Sono rimasti molto legati, attenti e sensibili alle nostre necessità e alle nostre iniziative. Con quanto abbiamo raccolto potremo pensare di costruire più di una camera asettica, come si pensava all’inizio. Ora attendiamo la definizione degli spazi del nuovo blocco dell’Ospedale Del Ponte, e poi potremo iniziare veramente con la realizzazione».