Omicidio Catic: pene ridotte per Bacchetta e Merani

VARESE Omicidio Catic: pene ridotte in Appello per Andrea Bacchetta e Jacopo Merani. I due autori rei confessi dell’agghiacciante omicidio di Dean Catic, ucciso il 24 aprile 2009 alle Bustecche a soli 17 anni, hanno ottenuto la revisione della pena comminata in primo grado davanti dal giudice per l’udienza preliminare di Varese Giuseppe Fazio che aveva condannato entrambi con rito abbreviato a 20 anni e sei mesi.Intanto i familiari di Catic pensano di istituire una borsa di studio in memoria di Dean con il modesto risarcimento ottenuto da Bacchetta. Ieri mattina i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno ridimensionato le condanne a 16 anni e otto mesi per Bacchetta e 19 anni e quattro mesi per Merani; per quest’ultimo, che si è visto riconoscere la seminfermità mentale dalla perizia psichiatrica eseguita in primo gravo, si era già visto la pena base “maggiorata” di cinque anni da scontare in un ospedale psichiatrico giudiziale. Complesso l’iter processuale d’Appello: ad impugnare la sentenza di primo grado, infatti, è stato il solo Bacchetta assistito dagli avvocati Anna Lago

e Fabio Margarini. I difensori, però, hanno rinunciato ai motivi d’Appello, dopo il loro accoglimento, chiedendo una semplice revisione della pena. Lo sconto da 20 anni e sei mesi a 16 anni e otto mesi di detenzione è frutto di un accordo con la procura generale di Milano che la corte, ieri, ha ritenuto congruo. Diversa la posizione di Merani che non ha invece appellato la decisione del gup in primo grado: «La norma – spiega il difensore Alberto Arrigoni – consente però che i motivi d’appello non personali di chi ricorre possano essere estesi anche al coimputato non appellante. E così noi abbiamo fatto per Merani». Punto nodale sostenuto dai difensori di Merani «era il non riconoscimento in primo grado della continuazione tra l’omicidio, l’occultamento del cadavere e il porto dell’arma – spiega Arrigoni – Una continuazione che per noi era palese; pur non avendo riconosciuto la premeditazione a carico di Merani e Bacchetta è logico il passaggio tra omicidio e occultamento del cadavere. La corte d’appello di Milano ha accolto la nostra tesi».

Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 21 febbraio

s.bartolini

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