Omicidio Poggi/ Per Alberto Stasi un alibi informatico di ferro


Milano, 31 ago. (Apcom)
– Colpo di scena nel processo per la morte di Chiara Poggi, 26 anni, trovata morta a Garlasco il 13 agosto 2007 nelle villetta dove abitava. Secondo quanto riporta oggi il “Corriere della Sera”, una nuova superperizia smonterebbe l’accusa contro Alberto Stasi, fidanzato della vittima e unico indagato per l’omicidio.

Nuovi accertamenti ordinati dal giudice dell’udienza preliminare, Stefano Vitelli, avrebbero infatti portato in luce dettagli mai emersi in due anni di indagini e che ora costituiranno la carta decisiva delle superperizie che dovranno consegnate al gup entro la fine del mese.

Dalle analisi effettuate – per cui è stato necessario esplorare un’area del computer mai visionata finora – risulterebbe che Stasi era al suo computer nel corso della finestra temporale che ha visto l’omicidio di Chiara. Il “biondino di Garlasco” avrebbe acceso il computer alle 9.36, surfando tra filmini e immagini pornografiche e salvando più volte file di word – con ogni probabilità parti della sua tesi di laurea – fra le 10.20 e le 12.20. E dato che Chiara fu uccisa tra le 11 e le 11.30 non può essere lui l’autore del delitto, come invece sostenuto dal pubblico ministero Rosa Muscio.

Ma perché sino a oggi questa verità decisiva non è mai emersa dalle analisi effettuate? La risposta sarebbe nell’ipotesi avanzata prima gli avvocati di Stasi e poi dallo stesso giudice Vitelli, secondo cui i carabinieri, controllando il computer di Alberto, avrebbero involontariamente alterato i dati nella memoria.

E’ questo quanto ora affermano otto consulenti: i tecnici dell’Arma hanno cancellato senza volerlo le tracce dei salvataggi di word fra le 10.20 e le 12.20. Se questo risulterà essere la verità, Alberto Stasi avrebbe un alibi difficilmente smontabile.

Red/Gfp

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