Online la lista degli “strozzini” “La Svizzera faccia chiarezza”

VARESE Tra gli arrestati dell’indagine “Cheques for cash” ci sono «i soliti nomi, i soliti pluripregiudicati, i soliti usurai a capo di organizzazioni dedite all’usura intorno al casinò di Campione», con diversi precedenti criminali anche nel Varesotto. E allora, «perché le autorità italiane e svizzere non li hanno ancora espulsi dal loro territorio?». È la domanda provocatoria che Frediano Manzi, presidente dell’associazione «Sos racket e usura», si pone all’indomani dell’operazione dei carabinieri di Campione d’Italia che ha portato all’arresto di otto persone residenti tra il luinese e il Canton Ticino.Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, esercizio abusivo del credito, illegale negoziazione di assegni e irregolare tenuta dell’archivio anti riciclaggio. Gli accusati, secondo “Sos racket ed usura”, rappresentano invece «una banda di cambisti, con cravattari, prestasoldi, strozzini e usurai, ben nota alla nostra associazione e alle procure italiane e svizzere». Manzi ha deciso di pubblicare sul sito internet www.sos-racket-usura.org i nominativi di 12 persone che «da decenni, sotto gli occhi disattenti di tutti, hanno fatto dell’usura un mestiere». Un elenco che l’associazione ha consegnato 6 anni fa ai casinò di Mendrisio e Locarno con cui collabora, «mentre con quelli di Lugano e Campione non riusciamo ad avere rapporti. Si tratta di persone già indagate e condannate dalle procure di Milano, Como, Varese e

Busto Arsizio per diversi reati».Tra queste, compaiono gli stessi Aldo Castelluccia e Luigi Santonicola, oggi finiti in manette. Al primo, «più volte arrestato per gli stessi reati, quattro anni fa è stata data la residenza a Lugano». Concessa anche al secondo, «arrestato più volte e condannato per riciclaggio, associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, minaccia e rapina». E allora Manzi si chiede: «Come sono concessi questi permessi di soggiorno?». Una denuncia che ha fatto eco in Svizzera dove l’Udc ha presentato un’interrogazione al Consiglio di Stato per sapere «se viene effettuata un’indagine sufficientemente approfondita sul passato giudiziario di chi chiede il permesso di soggiorno».Manzi inoltre evidenzia come tra le vittime degli strozzini dei casinò italiani e svizzeri non ci siano solo giocatori patologici, ma tante persone in difficoltà economica: «Da anni segnaliamo che i cambisti non prestano denaro solo a giocatori – prosegue il presidente dell’associazione – numerosi imprenditori in difficoltà di Milano, Varese e Como quotidianamente partono per Campione. Tutti sanno dove sono i cambisti, tutti conoscono i loro nomi ed è facile ottenere da loro un prestito». Ma dietro c’è l’ombra della criminalità organizzata: «Il pericolo reale è che, attraverso questo tipo di usura, venga mascherata una colossale operazione di riciclaggio di denaro, soprattutto da parte del clan catanese di Nitto Santapaola».

s.bartolini

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