Ora è ufficiale: chiude l’impianto di via Copelli, Varese non avrà più una piscina comunale

L’impianto non verrà demolito ma riconvertito per volley, basket e calcetto. Il Comune coprirà i costi di trasferimento degli atleti fino alla nuova piscina all’ex Aermacchi.

VARESE – La piscina di via Copelli non riaprirà più. Dopo mesi di incertezza, l’amministrazione comunale ha sciolto le riserve: niente demolizione, ma riconversione dell’impianto in una struttura polifunzionale dedicata agli sport indoor. Lo ha confermato l’assessore allo Sport, Stefano Malerba, durante la commissione riunita ieri sera a Palazzo Estense.

«Abbiamo cercato fino all’ultimo di mantenere viva la piscina – ha spiegato Malerba – ma i costi di manutenzione erano ormai insostenibili. Dopo il sopralluogo dell’Ats e il ritiro del gestore, non c’erano più le condizioni per proseguire. Ora vogliamo restituire vita a uno spazio che resta caro a tutti i varesini».

Il progetto su cui lavora il Comune riprende una tesi di laurea del Politecnico di Milano: abbassare il piano di gioco alla quota della vasca per ricavare un campo ribassato adatto a pallavolo, basket e persino calcio a cinque. Una soluzione che abbatte i costi energetici, evitando gli onerosi impianti per riscaldamento e trattamento dell’acqua.

Per garantire continuità agli atleti, il Comune coprirà per due anni le spese di trasferimento verso altre piscine a Ispra e Novara, pari a circa 100mila euro. Una misura ponte, in attesa che diventi operativa la nuova piscina dell’ex Aermacchi, impianto privato ma convenzionato con il Comune.

Da ora in avanti, quindi, il dato di fatto è che non esisterà più una piscina comunale a Varese.