Buongiorno,
apprezzo tantissimo la possibilità e l’opportunità di poter “contribuire” con dei pensieri personali all’analisi dell’attuale situazione della Pallacanestro Varese (ed immagino che siano in tanti a pensarla come me). Leggo ogni giorno la sezione sport del vostro quotidiano online, anzi, essendo smanioso di avere notizie in tempo reale dell’amata Pallacanestro Varese, mi collego anche ogni ora, ormai è una malattia; ed anche se a volte non concordo con le vostre opinioni, apprezzo lo stile coerente che portate avanti. Voglio provare a rispondere a tutte le vostre domande, quindi, cominciamo!
Come uscire dalla crisi attuale? Sembrerà retorica ma dalla crisi attuale si esce solo con il lavoro, ma soprattutto con la coesione. Sono e sembrano sempre quelle parole di plastica di ogni conferenza stampa, ma sono forse le più vere che si possano dire. Per la mia esperienza, nelle difficoltà e laddove ci sono limiti tecnici o di carattere, se ne esce a testa alta e con buoni risultati solo grazie al gruppo, alla “famiglia”, bisogna remare tutti dalla stessa parte, ed aiutarsi (forse l’hanno capito e l’allontanamento di Roko è stata una manna dal cielo in questo senso). Purtroppo nel basket moderno è difficile poter parlare di attaccamento alla maglia, se non grazie a quegli strani ritorni ed amori corrisposti che sono sempre più rari, ma regalano ancora un filo di romanticismo per fortuna. E poi serve la società…
Cosa volete che facciano i piani alti di piazza Monte Grappa? I “piani alti” (solo per ubicazione degli uffici ormai) di piazza Monte Grappa devono farsi da parte, attenzione, non sto dicendo “mandiamoli tutti a casa” così senza senso, come sento o leggo sotto ogni post o articolo sulla Pallacanestro Varese, ma è sotto gli occhi di tutti che serve una guida molto più chiara e decisa. Coppa, che non discuto come persona, sarà sicuramente eccezionale anche se non lo conosco, ha fallito sotto tutti i punti di vista e non rappresenta una guida carismatica e di polso (eggià, il carisma non manca solo alla squadra) in grado di gestire una piazza calda, esperta ed entusiasta come Varese. Purtroppo non è un tecnico, purtroppo non è un leader e se non sei né carne né pesce diventa
difficile tutto, i tempi si dilatano, le occasioni sfuggono, le opportunità anche e non ti può rimanere che l’appellativo di “Re tentenna”. Posso, e voglio, solo immaginare che anche lui sia in palese difficoltà a causa della struttura del Consorzio. Voglio solo tristemente immaginare che purtroppo per poter prendere una decisione anche sul colore della carta igienica del bagno sia necessario ascoltare e parlare con metà del Consorzio. Questa sarebbe l’unica spiegazione possibile, che sega le gambe a Coppa limitandone pesantemente il potere e fa passare Arrigoni per uno sprovveduto che ha dimenticato cosa sia il Basket. Cosa devono fare? Riorganizzare, mettere come “front man” una persona convincente e carismatica con piena fiducia e poteri (con i dovuti limiti), snellire i processi decisionali, ma soprattutto per l’area tecnica non ci metta bocca nessuno che non sia un tecnico!
Che ruolo deve avere l’ultimo acquisto possibile della rosa 2015/2016? Su questo punto ne ho lette e sentite di ogni specie. Per quanto mi riguarda sono felicissimo del terzo ritorno di KK; subito dopo il termine del suo contratto con Baskonia, ha iniziato a frullarmi in testa questo nome, e sono felice che gli dei del Basket abbiano ascoltato i miei pensieri, per tre motivi fondamentali: Carisma, Cattiveria agonistica e Difesa; tutte qualità che ahimè sono mancate in fase di costruzione di questa squadra e per uno sport come il nostro sono FON-DA-MEN-TA-LI più dell’asse play-pivot. A questo punto, premettendo che è meglio aspettare ormai inizio/metà gennaio, verificare l’inserimento in squadra di KK, per poi muoversi nuovamente e terminare i tesseramenti possibili, sono convinto che quello che ci serve per essere perfetti e completi sia una Combo Guard, per i seguenti motivi:
1) Wayns può fare il play titolare e con la giusta fiducia lo sta facendo, ma nei momenti critici o di difficoltà ha bisogno di aiuto (vedere ultimo possesso contro Pistoia).
2) La tenuta fisica di Galloway non sembra essere delle migliori, ed il buon capitan Cavaliero è un ottimo 6° uomo, ma in quintetto per 30 minuti è dura.
3) È inutile andare alla ricerca di un’ala piccola, per costi e perché senza fondi difficilmente troveremmo qualcosa di meglio di Kuksiks che rimane un eccellente tiratore se ben servito, KK può fargli tirare il fiato ma anche Cavaliero può essere un buon backup, e poi non diamo per scontato Ferrero….
Farò di più, faro addirittura il nome della combo guard che ci serve… Darius Washinghton, già visto a Roma, attualmente free-agent, passaportato macedone ed in giro per l’Europa in lungo e largo con grande esperienza… Chissà che gli dei del Basket….
Siete contenti dell’attuale gestione? E, in caso contrario, chi vorreste alla guida della Pallacanestro Varese? Moretti DEVE arrivare a fine naturale del contratto, e speriamo anche oltre. Su questo non c’è dubbio alcuno, non bisogna assolutamente ricadere nell’errore già fatto con Caja, ci serve continuità. Ora che abbiamo avuto la fortuna di abbagliare un fuoriclasse della panchina che potenzialmente può diventare ancora più grande, non possiamo permetterci di perderlo. Anche dovesse fallire questa stagione, sicuramente non sarebbe colpa sua, visto il materiale umano messogli a disposizione. Poi la gente dica pure “li ha scelti e visionati lui”, io aggiungerei un “vero, ma con colpevole ritardo a causa delle incertezze della società”. Potreste rispondermi “Avellino è partita ancora dopo e guarda che roster, ora ulteriormente migliorato”, e io vi replicherei “già, ma il budget? (che a Varese è un discorso misterioso che nessuno può conoscere, pare)”. Non scordiamoci tutti i rumors estivi: ci siamo dovuti accontentare praticamente sempre della seconda o terza scelta rispetto a quelli selezionati… Poi, ok, il capitolo Thompson è imbarazzate, il più grande abbaglio degli ultimi anni, ma solo chi lavora sbaglia.
Cosa dovrebbe fare o come dovrebbe cambiare il Consorzio che cinque anni fa ha salvato la pallacanestro cittadina? Il Consorzio, per quanto mi riguarda, è sempre più ambiguo. Sempre sia lodato, sia chiaro, per averci salvato: per come è nato e si è evoluto è stata una grandissima intuizione ed un grandissimo lavoro del nostro Cecco, quindi non smetterò mai di ringraziarli da questo punto di vista. Ma ora? La sensazione che mi passa è quello di essere diventato un circolo chiuso, privato, un po’ snob con la puzza sotto il naso: spero di sbagliarmi, ma è come se ci si fosse rinchiusi nell’idea del noi siamo la Pallacanestro Varese, più che in quella del noi dobbiamo fare il bene di Varese che è piazza storica e di blasone. La vicenda Ponti, a fronte di quanto emerso, delle difficoltà di formazione di un budget consono, ma soprattutto del buco di 400.000 euro (sarebbe bello se lo motivassero e lo spiegassero a tutti quanti) è qualcosa di imbarazzante e mal gestito, ma di vicende mal gestite ne hanno sul groppone davvero tantissime (vicenda Cecco-Poz, vicenda Caja, vicenda Iozzelli-Alberani, vicenda Ponti, vicenda Ukic). È necessario che il Consorzio si riorganizzi, che inserisca persone tecniche nel CDA, che dia mandato senza troppi paletti al presidente (fermo restando che NON può essere Coppa), snellisca i processi decisionali e apra veramente le porte ad investitori importati anche a livello di idee e ristrutturazione completa della società, ma soprattutto dell’inutilissimo settore giovanile, che così com’è ora difficilmente riuscirà a tirare fuori un valido prospetto per l’avvenire.
Grazie per l’opportunità e l’attenzione.
Cordiali saluti,