Ora solare 2023, ecco quando dovremo spostare le lancette

Il prossimo weekend, tra il 28 e il 29 ottobre: dormiremo un'ora in più.

Ora legale arrivederci, sta per tornare l’ora solare. Il prossimo weekend, tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, bisognerà spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro alle 3 del mattino. Un cambio che ci permetterà di dormire 60 minuti in più, ma in generale si perderà un’ora di luce.

Il cambio dell’ora resterà attivo fino al weekend del 30 e 31 marzo 2024, quando nella notte tra sabato e domenica le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti (quindi dalle 2 alle 3) per fare entrare in vigore di nuovo l’ora legale.

Torna l’ora solare, come farsi trovare preparati

Sono tanti gli studi che affermano l’impatto negativo del cambio dell’ora sulla popolazione con una serie di effetti tra cui l’intensificarsi di nervosismo, stanchezza e mancanza di sonno, e di conseguenza la riduzione della produttività lavorativa, l’aumento di infortuni e rischio di incidenti tra la popolazione. Ecco quali pratiche si possono già adottare per trovarsi preparati in vista dell’evento:

Andare a letto un po’ prima nei giorni precedenti per aiutare il corpo ad adattarsi al nuovo orario;

Aiutare il ritmo circadiano con l’esposizione alla luce del sole per almeno 10-15 minuti;

Non perdere la routine delle proprie abitudini quotidiane, aiutandosi anche con dei reminder come post it e sveglie.

Chi ha “inventato” l’ora legale e perché

Chi è stato il primo a pensare all’uso dell’ora legale? Quando è entrato in vigore e soprattutto, perché? La proposta fu avanzata per la prima volta a Parigi da Benjamin Franklin, uno dei “padri fondatori” americani. Il politico Benjamin Franklin (1706-1790) per tutta la vita fu appassionato di scienza (è sua l’invenzione del parafulmine) e nel suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della luce, pubblicato nel Journal de Paris (1784) avanzò una proposta decisamente originale.

Ai tempi gli orologi non erano diffusi come oggi e non c’erano nemmeno le ferrovie (la prima linea ferroviaria è del 1825). L’esigenza di sincronizzare i minuti non era insomma determinante come lo sarebbe stata nell’Ottocento, eppure iniziava a farsi sentire.

Le fabbriche che si stavano diffondendo sempre di più (la prima rivoluzione industriale in Inghilterra inizia intorno al 1770) imponevano infatti ritmi diversi rispetto a quelli della società agricola. E il risultato era che al mattino, quando si poteva già sfruttare la luce del sole, le persone dormivano. Mentre alla sera, ci si trovava usare candele e lampade ad olio per illuminare la notte, prima di andare a dormire.

Benjamin propose quindi di indurre (o meglio diremmo, obbligare!) la popolazione ad alzarsi prima al mattino, sfruttando la luce del sole. Come? Tassando le persiane per esempio, razionando le candele, proibendo la circolazione notturna e installando per le vie delle città sveglie rumorose che sparavano colpi di cannone.

Il suggerimento di Benjamin Franklin cadde nel vuoto. Fu riconsiderato però a inizio Novecento (1907) da un inglese, William Willett, che propose di attuarlo alla Camera dei Comuni britannica. E siccome in tempo di guerra il risparmio energetico era importante, nel 1916 venne attuato. Non solo nel Regno Unito, ma anche in Italia e in altri paesi di Europa.

Quando fu istituita l’ora legale in Italia?

Nel nostro Paese però dal 1916 in poi l’ora legale fu ripristinata e soppressa più volte. Durante la creazione della Repubblica Sociale Italiana (1943-45) ci fu addirittura una sfasatura dell’applicazione dell’ora legale fra il Nord e il Sud del Paese (per alcuni mesi nel 1944 fu in vigore solo nella Repubblica di Salò), finché a partire dal 1966 entrò in vigore con continuità e dal 1996 fu adottata con un calendario comune in tutta Europa.