Gallarate – Basta a pere cotte e riso in bianco, piatti uguali per tutti i pazienti dell’ospedale di Gallarate. L’intera azienda ospedaliera, infatti, sta pensando alla realizzazione di un vassoio personalizzato.
Ogni paziente, al mattino, potrà prenotare il proprio pasto, facendo attenzione a diete ed eventuali intolleranze alimentari. Una novità importante, che rischia però di avere pesanti ripercussioni sul personale degli ospedali di Gallarate, Somma e Angera. A denunciarle è Antonio Negro, rappresentante sindacale Fsi. «L’azienda ospedaliera ha proposto lo spostamento di tutti i cuochi attualmente in servizio presso un’azienda esterna con sede a Gallarate. I lavoratori resteranno formalmente dipendenti dell’ospedale, ma saranno quasi tutti a Gallarate. Ne resterebbero solo due a Somma e due ad Angera, a servire i pasti. Questo vorrebbe dire che i cuochi che lavorano ad Angera dovrebbero spostarsi sensibilmente rispetto al proprio posto di lavoro».
Una situazione regolata dal contratto collettivo di lavoro e che dovrebbe passare attraverso una procedura di mobilità. Un cambiamento che, secondo il rappresentante sindacale, comporterebbe anche una diminuzione della qualità dei pasti. «Da questo punto di vista la direzione ci ha rassicurato. Ci sembra però difficile che la cucina riesca a preparare i pasti a Gallarate in tempo per farli arrivare ad Angera per mezzogiorno». La direzione dell’ospedale prevede di creare un “nastro di preparazione”.
Un sistema per velocizzare la preparazione dei pasti e gestire la cucina in un’ottica di catena di montaggio. Un sistema che non convince i sindacati. «Probabilmente gli alimenti verrebbero preparati il giorno prima, raffreddati e poi riscaldati il giorno successivo. Con una netta diminuzione della qualità». Su questa questione i sindacati stanno contrattando con l’azienda. Fsi, Cgil, Cisl e Uil hanno presentato una proposta alternativa.
«Ci sono ditte di catering che possono produrre tutto sul posto. I cuochi di Angera resterebbero lì e produrrebbero il vassoio personalizzato direttamente ad Angera». L’azienda ci sta ragionando e Lunedì incontrerà i rappresentanti dei lavoratori per sciogliere la riserva. «Speriamo che la risposta sia positiva – conclude Antonio Negro -. Non vogliamo arrivare ad un scontro frontale con l’amministrazione, entro fine giugno dobbiamo trovare un’accordo».
Tiziano Scolari
p.rossetti
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