Torino, 11 ott. (Apcom) – Il processo di modernizzazione della Pubblica amministrazione avviato dal ministro Renato Brunetta nel 2010 avrà altri due passaggi importanti: verranno introdotti per legge i sistemi di valutazione della soddisfazione dei cittadini-utenti della P.A. e il sistema di posta elettronica certificata. Il ministro lo ha scandito con soddisfazione davanti all’assemblea dell’Anci riunita a Torino presso i saloni del Lingotto.
“La customer satisfaction – ha detto Brunetta snocciolando gli obiettivi raggiunti e quelli che punta a raggiungere nel prossimo anno – significa chiedere un parere ai cittadini sui servizi della pubblica amministrazione perché non ci sono prezzi per poter giudicare. Io devo dare voce ai cittadini con tutti i mezzi possibili e lo si fa anche con l’azione collettiva dando cioè strumenti giuridico-amministrativi forti, per far sì che chi non offre beni o servizi secondo gli standard o secondo gli impegni contrattuali sia sanzionato. Questo provvedimento vedrà la luce dal prossimo anno e verrà fatto con un altro decreto”.
Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della
riforma della pubblica amministrazione, Brunetta traccia un
percorso di messa in efficienza del sistema sia a livello
centrale che periferico che lui stesso ammette ha bisogno di
essere ancora rodato. Di sicuro il 2010 renderà “obbligatoria la
posta elettronica certificata. Le nuove tecnologie – ha spiegato
– sono uno dei catalizzatori più forti per l’efficienza della
pubblica amministrazione: vuol dire eliminare la carta, supporto
fondamentale della burocrazia cattiva”.
“Dal prossimo anno sarà obbligatoria la posta elettronica certificata universale per cittadini e imprese. La gara è in corso, partirà a gennaio. Stiamo facendo una sperimentazione con Aci e Inps”. Per spianare la strada in questa direzione il ministro ha annunciato che agli oltre 5.400 piccoli e piccolissimi Comuni italiani regalerà un pacchetto per la posta elettronica certificata, la firma digitale e le emoticon per un valore di 500 euro ciascuno. “Non è tantissimo – ha commentato – ma è un incentivo per un cambiamento culturale”.
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