Paolo Moretti, ex della serata applaudito dai bolognesi, è il primo a presentarsi nella sala stampa della Unipol Arena. Questo il suo pensiero a caldo: «Siamo entrati bene dentro la partita con un buon primo quarto, in cui avremmo potuto chiudere con un vantaggio anche superiore. In partite così equilibrate ogni piccolo dettaglio e ogni singolo possesso possono fare la differenza. Questo è
il nostro primo rammarico, sul 19-12 abbiamo subito un parziale di 6-0, in cui ho ravvisato dei fischi poco sensati da parte degli arbitri per rimettere in pari la quantità falli delle due squadre. I pugni dei giocatori della squadra bianconera erano evidenti. Noi abbiamo subito il contraccolpo e siamo rimasti fuori dalla partita per troppo tempo. Qui è nato il break decisivo».
Difficoltà e sofferenza per i suoi: «Credo che nonostante tutto questo, la profondità della Virtus sia stata la chiave della vittoria; abbiamo sofferto nel reparto dei lunghi, averne solo tre ci costringe a snaturarci. La partita è mancata di qualità soprattutto nel momento cruciale, le nostre guardie hanno messo in campo troppa poca qualità per poter sperare di uscire indenni da questa partita».
L’impegno, secondo il coach, non è mancato: «Lo sforzo c’è stato in maniera evidente, per esempio sul meno sette abbiamo creato quattro tiri aperti da tre punti, ripeto quattro tiri aperti da tre in una azione, che potevano anche riaprire il discorso vittoria. C’era dunque tempo per puntare alla posta in palio. Però andiamo avanti, abbiamo un grande impegno domenica prossima e poi la coppa, abbiamo le mani piene per quanto c’è da fare da qui in poi».
Un saluto veloce all’uscita della sala stampa ed è il momento di Giorgio Valli: «Sapevamo sarebbe stato difficile, perché Varese è una squadra che usa i muscoli. Penso che la partita sia stata ben arbitrata, e non era facile. Noi ne siamo venuti fuori nonostante un organico ridotto per il forfait di Vitali, che nella notte ha avuto un forte attacco gastroenterico.
I ragazzi sono stati bravi, anche perché costretti a giocare con quintetti strani offensivamente. C’è stato comunque un enorme sacrificio soprattutto difensivo, non abbiamo mai perso la testa, con grande lucidità e grande voglia».