Pantani nel ’99 fu fermato dalla camorra

[VIDEO] L’inchiesta della procura di Forlì svela un’intercettazione che conferma che fu un clan camorristico ad alterare il test antidoping di Marco Pantani il 5 giugno del 1999. L’anticipazione della Gazzetta dello Sport

Clamorosa svolta nelle indagini su quanto avvenne la mattina del 5 giugno all’Hotel Touring di Madonna di Campiglio, giorno in cui Marco Pantani venne estromesso dal Giro d’Italia per il livello di ematocrito alto, 51,9% a fronte del 50% consentito allora dalle norme dell’Uci. Come ha rivelato in mattinata la Gazzetta dello Sport, fu un clan camorristico a minacciare un medico per alterare il controllo del sangue del Pirata la mattina del 5 giugno. Trova un seguito dunque la rivelazione di renato Vallanzasca che dal carcere dichiarò: «Un membro di un clan camorristico in carcere mi consigliò fin dalle prime tappe di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani. “Non so come, ma

il pelatino non arriva a Milano. Fidati”». Si tratta di reati ormai prescritti, motivo per cui la Procura di Forlì può solo archiviare, però la famiglia in accordo con l’avvocato De Rensis sta lavorando per trovare margini di manovra. La Procura di Forlì ha avuto il merito di indagare a fondo, ricostruendo la vicenda: prova fondamentale un’intercettazione ambientale relativa ad un affiliato a un clan che per cinque volte ha risposto “sì” alla domanda se il test fosse stato alterato. I magistrati sono riusciti però a risalire alla rete di comando e ai mandanti dell’operazione. Dopo quasi 17 anni trova dunque uno spiraglio di verità e di giustizia una vicenda che ha sconvolto lo sport mondiale ed italiano.

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