BESOZZO – È bastato un dettaglio sfuggito, un gesto fatto con leggerezza o forse per distrazione. È bastata una manciata di secondi e la tragedia ha preso forma in silenzio, nel cuore di Besozzo, un venerdì pomeriggio come tanti.
Paola Abis, 78 anni, si trovava davanti a un’agenzia immobiliare di via 25 Aprile, dove lavora la figlia. Un breve saluto, un momento di quotidianità. Di fronte, in uno stallo blu, una Suzuki con targa ticinese era appena stata parcheggiata dalla sua proprietaria, scesa in farmacia per acquistare una bombola d’ossigeno. L’auto, però, non era stata lasciata in sicurezza. Era in folle. Le ruote forse non del tutto dritte. La strada, appena inclinata, ha fatto il resto.
L’utilitaria ha cominciato a muoversi all’indietro. Nessun rumore, nessun motore acceso a dare l’allarme. Cinquanta metri percorsi in retro, in un momento in cui il traffico era insolitamente scarso. E sulla sua traiettoria, Paola. Non ha avuto scampo. L’auto l’ha travolta con forza, senza possibilità di evitarla.
I primi a soccorrerla sono stati un passante, che è riuscito a spostare il corpo, e una giovane ragazza, che ha iniziato subito il massaggio cardiaco. Poco dopo è arrivato l’elisoccorso, atterrato in un prato vicino. Ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano: la donna è morta lì, sul marciapiede, a pochi passi da sua figlia.
Nel frattempo, la proprietaria dell’auto è uscita dalla farmacia e ha realizzato che la sua macchina non era più dove l’aveva lasciata. Solo allora ha capito. Sconvolta, sotto shock, è stata accompagnata nella chiesa del paese e assistita dal parroco. Ora si trova indagata per omicidio stradale colposo. La Procura di Varese ha disposto il sequestro del veicolo, che sarà esaminato nei prossimi giorni per accertare le dinamiche esatte del fatto.
Besozzo è rimasta ammutolita. Chi ha assistito alla scena racconta di aver visto automobilisti fermarsi increduli, con il sorriso sulle labbra che si spegneva lentamente quando lo sguardo incrociava quel corpo a terra. C’è chi si è allontanato in lacrime, chi ha preferito rimanere a osservare in silenzio.
E intanto, in molti si chiedono come sia potuto accadere. Una sequenza di microeventi — la posizione dell’auto, la pendenza della strada, l’assenza momentanea di traffico, la sfortunata presenza della vittima — che, insieme, hanno composto una tragedia paradossale, priva di logica, ma terribilmente reale. Paola Abis era arrivata in Valcuvia per qualche giorno di vacanza con i suoi cari. Il destino le ha strappato la vita per un errore minuscolo. Eppure fatale.