ROMA – Papa Leone XIV ha concluso il Giubileo dei Giovani a Tor Vergata con una celebrazione intensa, attraversata da riflessioni spirituali e inviti alla profondità interiore. Rievocando Sant’Agostino e il suo percorso esistenziale raccontato nelle Confessioni, il Pontefice ha voluto esortare i giovani presenti a non temere le domande che abitano il cuore umano.
Con parole pronunciate in spagnolo, Papa Leone ha reso omaggio al suo predecessore, citando un passaggio dell’intervento di Papa Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona:
“Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma che invitano a intraprendere un viaggio, a superare se stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è il volo. Non allarmiamoci, quindi, se ci troviamo interiormente assetati, irrequieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi”.
In inglese, ha poi rivolto una sfida diretta alle coscienze dei giovani:
“C’è una domanda ardente nei nostri cuori, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che porta a chiederci: cos’è la vera felicità? Qual è il vero significato della vita? Cosa può liberarci dall’essere intrappolati nell’insignificanza, nella noia e nella mediocrità?”
Papa Leone ha anche ripercorso i momenti salienti delle giornate giubilari: dagli incontri multiculturali agli scambi di esperienze, fino alla partecipazione ai laboratori di arte, musica, sport e tecnologia. Particolarmente toccante il momento vissuto al Circo Massimo, dove molti giovani si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione per ricevere il perdono di Dio e rinnovare il proprio cammino.
Una conclusione che suona come un nuovo inizio, con un messaggio chiaro: le grandi domande non sono ostacoli, ma opportunità di crescita e libertà.