San Giovanni Rotondo, 21 giu. (Apcom) – “L’impegno della scienza nel curare il malato non deve mai disgiungersi da una filiale fiducia verso Dio”: è l’appello lanciato da Papa Benedetto XVI che, nel pomeriggio, visita la ‘Casa Sollievo della Sofferenza’, l’ospedale voluto da padre Pio nel 1925, diventata una vera e propria città ospedaliera con quasi 1.200 posti-letto.
Benedetto XVI incontra i dirigenti, i dipendenti e gli ammalati ricoverati all’ospedale; a loro rivolge “una parola di paterno conforto e di incoraggiamento a proseguire insieme quest’opera evangelica a sollievo della vita sofferente, valorizzando ogni risorsa per il bene umano e spirituale degli ammalati e dei loro familiari”, dice nel suo discorso. “Ogni volta che si entra in un luogo di cura – prosegue – il pensiero va naturalmente al mistero della malattia e del dolore, alla speranza della guarigione e al valore inestimabile della salute, di cui ci si rende conto spesso soltanto allorché essa viene a mancare. Negli ospedali – aggiunge Benedetto XVI – si tocca con mano la preziosità della nostra esistenza, ma anche la sua fragilità”.
Il Papa assicura che “la Chiesa, fin dalle sue origini, ha considerato un proprio dovere e privilegio stare accanto a chi soffre, coltivando un’attenzione preferenziale per i malati”. “La malattia, che si manifesta in tante forme e colpisce in modi diversi – osserva ancora Ratzinger – suscita inquietanti domande. Perché soffriamo? Può ritenersi positiva l’esperienza del dolore? Chi ci può liberare dalla sofferenza e dalla morte? Interrogativi esistenziali, che restano umanamente il più delle volte senza risposta, dato che il soffrire costituisce un enigma imperscrutabile alla ragione. La sofferenza – conclude Benedetto XVI – fa parte del mistero stesso della persona umana”.
Ssa
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