CARDANO AL CAMPO Chi partiva da Malpensa affidava la propria auto a strutture di posteggio regolari. Coperte, custodite, assolutamente in regola e molto care: cifre vicine ai 100 euro a settimana. Soldi che il partente di turno, lontano dall’Italia per affari o piacere, versava volentieri visto le garanzie offerte dai garage in questione. Peccato, però, che quando il posteggio era pieno i gestori continuavano ad accogliere vetture e incassare contanti. Le auto in eccesso, e si parla di 600 macchine ad infornata,
venivano allegramente posteggiate in tre aree boschive a ridosso dell’aeroporto. All’aperto, senza alcun controllo, senza alcuna protezione e, per di più, in zone regolamentate da ferree tutele ambientali. Quelle sancite dal Parco del Ticino, il parco fluviale più grande d’Europa. E così sono state sequestrati 90mila metri quadrati di area boschiva distrutta da chi gestiva il giro di posteggi abusivi.
In tutto sono state denunciate sei persone, titolari di altrettanti garage autorizzati in zona Malpensa. I reati ipotizzati vanno dall’utilizzo di aree protette senza alcuna autorizzazione, truffa, violazione delle norme di tutela paesaggistica e ambientale, e sfruttamento di manodopera in nero perché chi si occupava dello spostamento delle vetture in eccesso sotto le fronde per una delle sei società lo faceva in qualità di lavoratore assolutamente “sommerso”. E ora stanno arrivando anche le querele delle vittime.
b.melazzini
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