MAGENTA – Un’estate di controlli intensificati, sensibilizzazione e impegno concreto per la tutela dell’ambiente. È il bilancio dell’attività svolta da fine luglio a inizio settembre nel Parco del Ticino, dove oltre 40 guardie ecologiche volontarie (Gev) e i guardiaparco dell’Ente hanno presidiato le aree più frequentate, elevando centinaia di verbali e identificando decine di persone.
Nonostante la raccolta dei rifiuti non rientri formalmente tra le competenze del Parco, volontari, personale e ragazzi del servizio civile si sono resi disponibili in più occasioni per ripulire rive e spiagge del “Fiume Azzurro”, contribuendo a salvaguardare un territorio di straordinaria bellezza.
«Questi numeri dimostrano quanto sia prezioso il lavoro dei nostri Guardiaparco e delle Gev – ha dichiarato il presidente del Parco del Ticino Ismaele Rognoni – Non si tratta solo di sanzionare, ma soprattutto di educare e sensibilizzare. Il numero di multe sarebbe stato molto più alto senza l’opera quotidiana di informazione svolta sul campo».
Le spiagge e i boschi del Ticino, facilmente accessibili da Milano, Pavia e Varese, sono ormai meta fissa del turismo domenicale. Ma il fenomeno del “mordi e fuggi” spesso porta con sé comportamenti dannosi: parcheggi selvaggi, fuochi accesi abusivamente e rifiuti abbandonati.
Per questo l’Ente Parco continua a promuovere iniziative per una fruizione più consapevole e sostenibile del territorio. Poche le regole richieste: non accendere fuochi, non lasciare rifiuti e parcheggiare solo negli spazi consentiti. Azioni semplici ma fondamentali per garantire la sicurezza, la pulizia e la tutela dell’ambiente.