Si sono rapidamente spente le polemiche sui social network dopo l’abbattimento di cinque alberi all’interno del Parco Ferrini di Luino, avvenuto nella giornata di ieri. L’intervento, finito al centro delle discussioni online, rientra in un percorso tecnico già definito e documentato, collegato al primo lotto dei lavori di riqualificazione dell’area verde e supportato da una dettagliata relazione agronomica.
Dopo la riapertura del parco, al Comune è stata consegnata una relazione di oltre 300 pagine, frutto di un’analisi approfondita di tutte le piante presenti sul territorio comunale. Lo studio ha previsto verifiche strumentali avanzate, comprese prove di trazione effettuate con strumenti tecnologici specifici, per valutare la stabilità e la sicurezza degli alberi. All’interno dello stesso documento era stato indicato anche l’abbattimento dell’albero nei pressi della chiesa di San Giuseppe.
Per quanto riguarda il Parco Ferrini, le verifiche hanno evidenziato una situazione di rischio per cinque esemplari. Due piante, collocate a destra e a sinistra del trenino natalizio, presentavano condizioni tali da costituire un concreto pericolo di crollo. Altre tre, situate nelle immediate vicinanze della giostra, sono risultate ugualmente compromesse dal punto di vista della stabilità.
In totale sono quindi stati abbattuti cinque alberi: un tiglio nei pressi del trenino di Natale e tre pini collocati vicino alla giostra, oltre a un ulteriore esemplare risultato non sicuro. In uno dei pini, le prove successive hanno rilevato la presenza di un tronco cavo, confermando la necessità di un intervento tempestivo per garantire la sicurezza dei frequentatori del parco.
La relazione agronomica è stata redatta da Nicola Canepa, agronomo milanese che aveva già seguito il progetto di riqualificazione del Parco Ferrini firmato dall’architetto Bertin. Il documento, consegnato il 10 novembre, dunque dopo la conclusione del primo lotto dei lavori, indicava la necessità di procedere all’abbattimento delle cinque piante entro trenta giorni.
Per tutte le altre alberature presenti nell’area non sono emerse criticità strutturali tali da richiedere interventi radicali. Le indicazioni tecniche prevedono esclusivamente operazioni di potatura, mentre l’abbattimento è stato individuato come misura urgente e circoscritta ai soli esemplari pericolosi.
A chiarire definitivamente la posizione dell’amministrazione comunale è intervenuto il sindaco di Luino, Enrico Bianchi: «Le piante abbattute erano pericolose, come certificato dalla relazione dell’agronomo, ma verranno rimpiazzate nell’ambito del secondo lotto di riqualificazione del Parco Ferrini».
La sostituzione degli alberi rimossi rientrerà quindi nella fase successiva del progetto, già programmata dal Comune, completando un percorso fondato su verifiche tecniche e finalizzato alla sicurezza e alla corretta gestione del patrimonio arboreo cittadino.













