Parcometri, questi sconosciuti A Busto il posteggio è selvaggio

Ai bustocchi piace gratis…il parcheggio! Sosta selvaggia, è sempre più epidemia di “quattro frecce” in centro, ma non solo. «Interveniamo solo laddove ci siano situazioni di effettivo pericolo» spiega l’assessore alla viabilità. Intanto è da rivedere l’esperimento alle scuole Tommaseo: permane ancora la doppia fila selvaggia negli orari di uscita degli alunni. La cosa è risaputa, agli automobilisti di Busto Arsizio non piace proprio mettere mano al portafoglio per pagare la sosta, ma nemmeno fare qualche decina di metri in più a piedi per posteggiare. Il caso di via Landriani, con il parcheggio più economico a ridosso del centro che è perennemente semivuoto, lo dimostra nella maniera più emblematica. Ma i punti critici della “sosta selvaggia” si moltiplicano.

In pieno centro, in via Fratelli d’Italia, proprio di fronte allo sportello municipale per eccellenza, l’ufficio anagrafe, tutte le mattine si forma una fila di automobili in sosta vietata con le quattro frecce innestate (oppure con un parente lasciato prudenzialmente in attesa sul lato passeggero per evitare le multe degli ausiliari della sosta). «È un problema ormai trentennale e non vedo la necessità di normare quella situazione – ammette l’assessore Fantinati, riferendosi alle periodiche richieste di regolarizzare la sosta di fronte all’anagrafe – non mi sembra che si creino situazioni di pericolo o difficoltà alla viabilità. Preferiamo concentrarci su quei punti critici dove la cosiddetta “sosta selvaggia” sia fonte di pericoli». Un esempio sono le vie di fronte ai cancelli delle scuole. Alle Tommaseo/Prandina, nel rione Frati, l’amministrazione ha sperimentato un senso unico per disincentivare il caos viabilistico delle auto in doppia e tripla fila in attesa dei bimbi. «Solo parzialmente riuscito – ammette – l’intervento sarà risolutivo solo quando metteremo i parcheggi a pettine lungo la via».

La filosofia dell’assessorato è chiara: interventi strutturali e non palliativi per scoraggiare “sosta selvaggia” dove crea veri problemi. Come a Sant’Anna, di fronte alla casa dell’acqua, dove verranno realizzati dei posti auto a disco orario breve per evitare le “quattro frecce” ferme sul marciapiede mentre si riempiono le bottiglie. Altri punti dove “sosta

selvaggia” è diffusa ma tutto sommato in parte tollerata sono via Cavallotti, dal lato opposto rispetto ai posteggi a lisca di pesce (anche qui in passato si era chiesta la liberalizzazione della sosta sui due lati), il primo tratto di via XX Settembre e piazza Vittorio Emanuele, a lato della palizzata del cantiere.

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