Parlamentari, i tagli arrivano troppo tardi

Primo sì alla riduzione dei parlamentari: da 630 a 508 i deputati e da 315 e 254 i senatori. Anche gli eletti all’estero da 12 a 8 per la Camera, da 6 a 4 per il Senato.Ma ci vogliamo prendere in giro? 300-350 dovrebbe essere la somma degli uni e degli altri. E vogliamo approfittare per eliminare gli eletti all’estero?Colui che lavora all’estero da

meno di 5 anni e risiede in Italia, voti pure nelle ambasciate, che provvederanno a riconoscerlo e a dargli la possibilità di un voto elettronico inviato immediatamente al ministero.Gli altri cosa hanno a che fare con la vita reale del Paese? Nulla si dice dei benefit da eliminare e degli stipendi da potare drasticamente. E le province da eliminare, le Regioni da ridurre?

Mario Grosso

È un sì che arriva tardi e male. Forzato, incompleto, balbettante. Se fosse stato più tempestivo e chiaro, i partiti franati alle recenti amministrative poggerebbero ancora su un terreno sufficientemente solido. Invece scivolano sull’inesorabile friabilità, non essendoci di peggio che dare mezze risposte a domande piene.
Mezze risposte tra l’altro che non sarebbero mai venute se non avessimo scoperto scandali come quelli riguardanti Lusi e Belsito, cassieri dell’ex Margherita e della Lega: la gente non l’ha dimenticato, e anche per questo si rifiuta di votare o vota chi è per davvero nuovo, fregandosene dell’ideologia che lo ispira.
A proposito di riforme costituzionali -perché al genere apparterrebbe quella che taglia il numero dei parlamentari – va osservato che richiedono tempi lunghi, con doppia votazione a Camera e Senato; che questi tempi sembrano non esserci da qui alla fine della legislatura; che fin quando non si sa che tipo di Parlamento designeremo, non sarà riveduta la legge elettorale; e che dunque un simile percorso rischia di farci a tornare alle urne  nella primavera del 2013 con lo stesso sistema con cui vi andammo nella primavera del 2008. Cioè con la legge-porcata che c’impedisce di dare le preferenze a chi vogliamo darle.

Max Lodi

p.marengo

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