«Parrocchie, aprite le vostre porte» Appello di Scola per gli immigrati

Nuovo appello del cardinale Angelo Scola: «Parrocchie aprite le porte a profughi e immigrati». Nuovo avamposto a Gallarate, ma sono già tante le realtà in Varese e provincia che operano in tal senso

– Contemporaneamente arriva l’invito dell’arcivescovo affinché si faccia «un passo in avanti sulle leggi e le regole che normano questa accoglienza, per rendere sempre più dignitosa questa ospitalità».Intanto, tra i 130 nuovi posti messi a disposizione dalla diocesi milanese – si arriva così a 781 – 30 sono all’Opera Bonomelli di Gallarate.«Invito le parrocchie della Diocesi a verificare la possibilità di mettere a disposizione temporaneamente spazi, anche piccoli, per accogliere i migranti che sono giunti o stanno arrivando in Italia e in particolare a Milano – ha detto l’arcivescovo durante l’assemblea dei Decani in corso di svolgimento al Seminario di Venegono – Caritas ambrosiana si farà carico di tutte le responsabilità e della gestione concreta di questa accoglienza, sgravando le parrocchie. Alle comunità è chiesto di lasciarsi provocare dai bisogni di questi nostri fratelli migranti: questi gesti di generosità sono occasioni preziose per esprimere nella pratica la dimensione culturale della fede che ci chiede di esprimere, in ogni gesto della nostra esistenza, gli stessi sentimenti di Cristo».Di fronte ai continui sbarchi, e in attesa che Europa e Italia decidono quali strategie adottare per affrontare questo esodo d’altri tempi, l’arcivescovo di Milano continua il suo percorso di ricerca di spazi per accogliere in modo dignitoso chi fugge dalla guerra o è in cerca di condizioni economiche migliori. Anche piccoli spazi per gruppi ristretti possono essere utili alla causa.«Ringrazio chi già si è attivato in questi mesi. La Diocesi, oltre a quelle già messe a disposizione in passato, ha trovato in questi giorni altre strutture che oggi dedica a questa emergenza».In queste si inserisce la struttura di

Gallarate che si aggiunge alle altre già messe a disposizione in provincia. In collaborazione con le prefetture sono, infatti, destinati ai profughi il seminario dei Comboniani di Venegono Superiore che ospita attraverso l’associazione Intrecci 17 posti e Casa Onesimo a Busto Arsizio, sempre con Intrecci, per 20 persone. A disposizione per richiedenti asilo e rifugiati, in collaborazione con enti locali e Ministero dell’Interno, sono 25 posti nel centro di accoglienza di Varese e 35 in quello di Caronno Pertusella, 11 in appartamento a Malnate, 4 a Samarate, 5 a Tradate. Secondo la proposta diocesana le parrocchie metteranno a disposizione gli spazi, coinvolgeranno i fedeli e gli abitanti del quartiere in alcune attività di volontariato a favore degli ospiti, così da creare un clima di amicizia e di dialogo. La Chiesa fa la sua parte e prosegue, ma non basta: è tempo che chi di dovere adegui le regole alle nuove esigenze.«Per gestire l’accoglienza dei profughi e dei migranti sono imprescindibili la collaborazione e il dialogo con le istituzioni civili. Domando però un passo in avanti sulle leggi e le regole che normano questa accoglienza, per rendere sempre più dignitosa e costruttiva la loro permanenza nelle nostre realtà» ha proseguito il cardinale.«Perché i tempi per il rilascio dei documenti dovuti sono spesso così lunghi? Perché non si può permettere che i migranti ospiti, su base volontaria, possano partecipare con il loro lavoro alla esigenze della comunità? Così questo sforzo per l’accoglienza e le riflessioni serie che entro le comunità cristiane e la società civile nasceranno saranno occasione di educazione nella fede e di edificazione di vita buona».