Torino, 19 dic. (Apcom) – “Sono un torinese vero”. Si è presentato così Piero Fassino nel corso del suo intervento all’assemblea provinciale del Pd di Torino, in cui ha sciolto le riserve e accettato la sfida per diventare il nuovo sindaco di Torino. Come a dire che la sua non è una candidatura calata dall’alto e che i 20 anni passati a Roma non
hanno cancellato il suo forte legame con la città. Fassino dice di aver raccolto il consenso e l’incoraggiamento dei politici torinesi. E’ questo che lo avrebbe indotto a sciogliere le riserve dei giorni scorsi. Ma allo stesso tempo si dice consapevole che la sua discesa in campo agli occhi di qualcuno appare come “un non riconoscimento di coloro che hanno lavorato a Torino”.
E proprio a Torino, Fassino dedica una buona parte del suo
intervento, venti minuti in tutto, in cui sottolinea il
significato di queste elezioni amministrative a livello
nazionale. In sostanza il centrosinistra non può permettersi di
perdere Torino, l’ultima sua roccaforte al Nord.
La discesa in campo dell’ex segretario Ds incassa subito la benedizione del segretario del Pd Pierluigi Bersani, che da Roma fa sapere : “La decisione di Piero Fassino è un gesto di generosità e di impegno che fa davvero onore a lui e a tutto il nostro partito”. Fassino nella corsa alle primarie dovrà vedersela con un trittico di sfidanti (Roberto Placido, Davide Gariglio
e Giorgio Ardito), che oggi tra fairplay e qualche frecciatina, ha fatto intendere che la candidatura dell’ex segretario Ds darà luogo in questi mesi ad un confronto vero. “E’ la cronaca di una candidatura annunciata – dichiara laconico Roberto Placido, vicepresidente Pd del consiglio regionale – Credo però che ci sarà spazio per due o al massimo tre candidati”.
L’unico a dire esplicitamente che non ha gradito la candidatura Fassino e il quarto candidato, Giorgio Ardito, ex presidente dell’Atc torinese, ex potente segretario provinciale del Pci e politico di lungo corso, che oggi è arrivato all’assemblea in chiusura. “Sono andato a Mirafiori”, ha spiegato,alla manifestazione Fiom per sollecitare una ripresa delle trattative con la Fiat. “Stimo Fassino, ma non comprendo la sua candidatura – non fa giri di parole Ardito – In un momento così critico per la città, non comprendo cosa possa fare uno che da 20 anni non è a Torino”.
Prs
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