Pedemontana, tragedia in gita: dimessi i bambini

Tragico incidente sulla Pedemontana: dimessi i bambini, resta grave ma stabile l’autista
La scuola attiva il supporto psicologico e si stringe attorno alla famiglia dell'insegnante scomparsa

Sono stati dimessi nella giornata di oggi tutti i bambini e l’insegnante che, a seguito del drammatico incidente avvenuto lunedì sulla Pedemontana, erano ancora ricoverati negli ospedali di Sant’Anna di Como, San Gerardo di Monza e Sant’Antonio Abate di Cantù. Le loro condizioni sono migliorate progressivamente, consentendo il ritorno a casa dopo giorni di apprensione.

Anche l’autista del pullman è uscito dal reparto di Rianimazione dell’ospedale Circolo di Varese: nel pomeriggio è stato trasferito in Chirurgia, dove resterà ricoverato ancora per qualche tempo a causa dei traumi riportati. I medici confermano che, superata la fase critica iniziale, l’uomo è ora fuori pericolo.

Un dolore collettivo e il sostegno della scuola

Nel frattempo, l’Istituto Comprensivo Da Vinci di Azzate, a cui appartiene la scuola primaria “Pascoli” di Cazzago Brabbia, ha attivato un servizio di supporto psicologico per i piccoli alunni coinvolti nell’incidente. Un aiuto essenziale per affrontare un’esperienza traumatica difficile da elaborare, soprattutto in tenera età.

L’incidente, ricordiamo, ha avuto un esito tragico: ha perso la vita l’insegnante Domenica Russo, 43 anni, di Sesto Calende. Una figura amata, che lascia un compagno e una figlia adolescente. La scuola ha espresso, attraverso un comunicato ufficiale, la sua vicinanza e disponibilità concreta alla famiglia colpita dalla perdita:

«Alla famiglia della maestra Domenica Russo va e andrà il nostro interesse e l’aiuto. La comunità tutta si sta impegnando per stare nel modo più confortevole e dignitoso possibile vicino al loro profondo dolore».

Una tragedia che segna, una comunità che reagisce

La gita scolastica, che avrebbe dovuto essere un momento di gioia e scoperta, si è trasformata in un evento drammatico. Ma in questi giorni difficili, la risposta della comunità educativa e cittadina è stata pronta, solidale e partecipe. Un segnale importante, soprattutto per i bambini: non sono soli.