«Pegoraro prega per la sua anima? Niente perdono»

Si è preso la testa tra le mani, è rimasto in silenzio per 30 secondi e poi ha parlato. «Mi spiace. Ho pregato tanto per lei nei giorni scorsi. Continuerò a pregare per la sua anima».

Sono queste le parole che ha detto ieri in carcere, quando i suoi avvocati gli hanno comunicato la notizia della morte di Laura Prati. L’omicida si trova infatti in isolamento nell’infermeria del carcere di Busto Arsizio, guardato a vista per il pericolo che si possa togliere la vita. Un’idea, però, che Pegoraro dice assolutamente di non avere.

Com’era prevedibile le parole dell’omicida della sindaca Laura Prati non sono state accolte con rabbia a Cardano. «Ora sono capaci tutti di scusarsi – dice – non ha molto senso farlo adesso. Doveva pensarci prima. Poteva cercare di risolvere i suoi problemi in un altro modo». Il signor Fontolan ha allenato a lungo il figlio della sindaca. «Erano una famiglia meravigliosa, non si meritavano tutto questo». Secondo il signor , Pegoraro sarebbe un irriconoscente. «Io dico solo una cosa – spiega Segalin – lui aveva già sbagliato. Era già in torto per la storia dei cartellini. Nonostante questo un posto di lavoro ce l’aveva ancora. Cosa dovrebbero dire, allora, tutti quei padri di famiglia che rubano una caramella e poi vengono cacciati dal lavoro? Come si fa ad uccidere una persona per questi motivi?».

Una ragazza di 16 anni è seduta su una panchina, in piazza, assieme ad un amico. «Sono molto dispiaciuta. Mi metto nei panni della figlia. Ha solo 12 anni e aveva ancora bisogno della sua mamma». Il suo amico, invece, si dispiace perché «Cardano è diventata famosa per un evento brutto». E poi, anche secondo lui, «adesso forse è un po’ tardi per pentirsi. Pegoraro doveva pensarci prima».

Sono in tanti a confrontarsi con quello che è successo a Laura Prati. Tutti, però, non riescono a capire. «Adesso non ha senso scusarsi – dice – Non capisco proprio il perché del suo gesto. Lui ha ucciso la mamma di una ragazzina che ha l’età di mio figlio. Ci vorrà tempo prima di riuscire a capirlo».

Secondo , che gestisce la gelateria sulla piazza della chiesa, «c’è un clima di cattiveria e di violenza generale, in giro. Questo non giustifica quello che ha fatto Pegoraro, ma forse sarebbe il caso di abbassare i toni, di provare ad essere tutti un po’ meno violenti. In certi casi la pazzia emerge e prende il sopravvento, come penso sia successo nel caso di Pegoraro».

Scotton conosceva bene sia il Rambo di Cardano che la sindaca. Erano suoi assidui clienti. «Comunque non credo proprio che la gente di Cardano sia molto dell’umore di perdonare, almeno oggi». No, decisamente no.

Cardano al Campo

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