Perché spendere 300mila euro per un parco e lasciarlo chiuso?

Da semplice cittadino, prima ancora che come consigliere comunale, a Casale Litta capire certe dinamiche pare sempre ostico e di difficile interpretazione, a l pari di un corposo rebus enigmistico.

Nel nostro territorio abbiamo oggi un parco inclusivo (quello di nuova costituzione sito in Via F.lli Cervi, in frazione San Pancrazio), totalmente chiuso al pubblico, dopo una spesa di 300.000 Euro ed una mancanza di trasparenza amministrativa negli atti di un’opera pubblica di tale portata.

Parco di cui non si riesce a capire e vederne il semplice progetto, che non è stato nemmeno allegato (unitamente ad altri allegati) alla relativa Delibera di Giunta che l’ha approvato (la n. 80 del 20 dicembre 2021).  

Che sia già realizzato, e quindi sia fruibile, è riportato testualmente negli atti amministrativi del nostro stesso Comune (a titolo esemplificativo, la Determinazione n. 23 del 3 novembre 2022). Eppure è sempre chiuso, anche nei week-end, e manca qualunque indicazione sugli orari, a riprova del suo inutilizzo attuale.

Progetto che non è mai stato pubblicato, neanche sul sito web del nostro Comune, non capendosi il perché di tale segretezza, visto che dovrebbe essere un “fiore all’occhiello”.

Svolgendo il ruolo deputato alla Minoranza, e seppur dopo una formale interrogazione (a settembre), una formale richiesta di accesso al progetto (5 novembre u.s.), e dopo aver sollecitato in via bonaria, da ormai oltre due mesi, con tutti i diritti del caso, nessuno è riuscito ancora a vedere il progetto di questo parco inclusivo.

Oggi, quindi, faccio un ulteriore appello, affinchè tutti possano vedere il progetto di un’opera pubblica, peraltro già realizzata, come è doveroso che sia.

Mistero nella visione del progetto che si accompagna a quello di quello che di indefinito sta dietro, ossia una consistente deforestazione in un’ampia area (soggetta, peraltro, a vincolo idrogeologico), e ai mezzi d’opera che l’anno scorso, in fretta e furia, erano apparsi al lavoro.

Quasi vi fosse una continuazione del progetto originario, di cui tutt’oggi resta un’assoluta incertezza sul suo contenuto.

Conseguentemente, pare un po’ fuori luogo chiamare in causa gli oratori e la loro apertura per i giovani, quando non si apre nemmeno un costoso parco destinato, per sua natura, alla collettività.

Situazioni che hanno, peraltro, come comune denominatore quello di non avere ancora chiarito chi e come si vigilerà sugli effettivi fruitori (nonché i costi): è facile dire di aprire ad altri, ma poi ci vogliono i controlli e, soprattutto, chi si vorrà prendere un impegno che può essere gravoso e foriero di responsabilità, come la sorveglianza di minori?

Anche le telecamere al nuovo parco necessitano di qualcuno che, tramite la propria postazione, vigili continuamente durante gli orari di apertura, festivi compresi. Significa un servizio a pagamento.

Ad oggi, come consigliere comunale, cercando sempre di svolgere tale ruolo con una certa serietà, si sono raccolti dei frutti, come hanno confermato anche i fatti.

E non solo: seppur avendo espresso e motivato dissenso negli anni scorsi, di fronte ad atti ed azioni dannose, è da ricordare, ancora oggi la mancata collaborazione, messa nero su bianco in sentenze, verso il Revisore dei conti allora in carica.

Portando l’Ente Locale a non voler pagare alcun compenso professionale e, anzi, ad incardinare contro tale soggetto ben due gradi di giudizio, entrambi persi totalmente dalla nostra Amministrazione.

E si tralascia qui ogni commento sui costi sostenuti, di fronte a questi contenziosi infondati, assurdi ed evitabili, con un minimo di diligenza e di buon senso.

Alla stregua di quella collaborazione che pare data alla Minoranza, quando si effettua l’accesso agli atti o si promuovono delle iniziative per i cittadini. Ma perché?

Ciò, invece, conferma e depone per la bontà del lavoro fatto in questi anni, puntualizzando e cercando di sensibilizzare sempre al riguardo, nel miglior interesse possibile, sia del nostro Comune che della collettività.

Dispiace, poi, che di fronte a certi fatti, come quelli del 5 novembre scorso, dove un’esplosione di grossi petardi, all’ora di cena, ha creato danni e scompiglio all’abitato della frazione Bernate, la Maggioranza in carica (e non solo) non abbia voluto prendere in considerazione la volontà di costituirsi parte civile, nel pendente procedimento penale, come domandato.

Un’autentica contraddizione, di fronte a quanto fatto nei confronti di un organo di controllo (quello contabile, peraltro), che ha solo svolto il proprio ruolo, come prevede la legge, e come hanno confermato anche i tribunali.

Solo diversi danni materiali, per fortuna, ma che poteva avere conseguenze ben diverse e più gravi, vista l’ora e la posizione, stante anche alcuni esercizi ristorativi aperti; ma con il rischio, concreto, di far passare un messaggio errato che sia quello che qui si possa fare.

E se a causa dell’incendio scaturito, anziché bruciarsi una palma, vi fosse stata una o più famiglie sfollate, a causa dei danni alle proprie abitazioni, lo stesso gesto era comunque da non prendere in adeguata considerazione?

Quale consigliere comunale 

Avv.  Nicola Turato