Perseverare nell’errore Ma come si fa a smettere?

E chi continua a sbagliare? Mi è stato chiesto da una persona che ha letto il mio blog di un paio di settimane fa sugli errori. Freud parlava di coazione a ripetere, la spinta a ripetere perennemente gli stessi schemi, e quindi gli stessi sbagli anche, nello stesso modo.

Ecco, credo che l’ inizio della rottura dello schema sia comprendere che stiamo sempre ripetendo un copione, e che per quante modifiche ci impegniamo a fare, magari dal punto di vista del comportamento, fondamentalmente ripercorriamo vecchie strade.

Poi, di queste vie dovremmo capire qualcosa. L’ errore più grande che possiamo compiere, a mio parere, è quello di dirci che siamo stupidi, che siamo fatti così e nulla può cambiare davvero.

È un errore perché ci togliamo dal ruolo di sceneggiatori della nostra esistenza, e rischiamo di perdere la nostra facoltà di scelta. E di crescita. Oltre a farci convincere della nostra stupidità e far così mancare l’ autostima, che è la nostra base personale di sicurezza.

Anche stavolta abbiamo fatto qualcosa sentendoci imprigionati da noi stessi? Probabilmente ci sembrava l’ unica via possibile. Di cosa avevamo paura? Che cosa di noi avevamo bisogno di proteggere, sbagliando ancora una volta? Quale idea di noi sosteniamo con gli atti e gli errori che compiamo? Io credo che per smettere di sbagliare dobbiamo un pochino smettere di giustificarci e cristallizzarci in un ruolo.

Osserviamo l’ effetto del nostro agire. Abbiamo ottenuto quello che desideravamo? Siamo in contatto coi nostri reali bisogni? Abbiamo paura di qualcosa? Cosa ci scatta quando otteniamo con fatica finalmente qualcosa di nuovo, che ci piace e ci fa stare bene?

A volte ci boicottiamo da soli, perdiamo quello che abbiamo perché qualcosa ci fa sentire inadeguati. Allora ci sembra meglio rimettere le scarpe vecchie piuttosto che provarne di nuove.

Non sono capace spesso è un alibi, chiediamoci davvero perché non riusciamo e agiamo su questo.

Guardiamo bene quello che abbiamo perso o non avremo mai e non facciamo il gioco della volpe con l’ uva, fingendo di non aver perso nulla di importante, mentendo a noi stessi in primis.

Dott.ssa Paola Pugina

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Paola Pugina

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