La voce del direttore sportivo è quella più autorevole riguardo all’arrivo o alla partenza dei giocatori. Ogni società affida a questo fondamentale ruolo dirigenziale le scelte di mercato e la gestione della delicata politica dei trasferimenti. Finora, Giorgio Scapini non aveva parlato del caso relativo a Inacio Pià, attaccante brasiliano del Varese con cui sabato scorso c’è stata una rescissione consensuale del contratto.
Il dirigente ha commentato il fatto con l’augurio che si torni presto a parlare del campo e di calcio giocato, e non dell’addio del giocatore.
Sono un dipendente della società e rispetto le direttive che ricevo. Mi dispiace per Pià: ottima persona per quello che avuto modo di conoscere di lui. Certo ha avuto dei problemi fisici, non so fino a che punto pregressi o dovuti all’incidente subito da noi. Di sicuro il nostro staff medico lo ha seguito puntigliosamente e ci tengo a rimarcarlo. La nostra dirigenza è più che mai attenta alle scelte economiche e
ha chiesto a Pià di rivedere il suo ingaggio. Non è stato trovato l’accordo e ognuno va per la sua strada ma per il Varese non cambia nulla: è primo in classifica con otto punti di vantaggio sulla seconda, pur non avendo potuto schierare Pià per tutto il campionato. È già un buon cammino. Non parliamone più, abbassiamo la testa e giochiamo: c’è un campionato da vincere e il cammino è ancora lunghissimo.
Giovio accusa sempre un leggero fastidio dopo le partite ma sta bene. Marrazzo sarà valutato oggi con una ecografia. Stando a quello che ha riferito il giocatore e a quello che hanno constatato subito i medici si potrebbe trattare o di una contrattura o di uno stiramento ma non gravi. Contiamo molto su Lercara e Becchio e parleremo di mercato solo dopo le due partite che restano da giocare prima della pausa invernale. Dobbiamo essere razionali e non farci prendere da preoccupazioni immotivate.
Bertani è legato con il presidente del Lecco per cui si sta allenando e non lo consideriamo. Questi giocatori possono rappresentare un plus per squadre come la nostra. Certo c’è sempre l’incognita riguardante le loro condizioni fisiche. Ma io vi rispondo con una domanda: prendereste Neto Pereira? La mia risposta è sì anche se giocasse appena cinque partite, perché ce le farebbe vincere tutte. Nel calcio non si può mai sapere: prendete, ad esempio, un ragazzo come Gazo, promessa di talento, integro fisicamente. Eppure si è rotto perone e caviglia e non l’abbiamo ancora potuto mandare in campo. Basta con le polemiche. Pià non c’è più ma non c’è neppure mai stato durante la stagione…
V
L’episodio del rigore con l’espulsione che ci ha lasciati in dieci ha innervosito gli animi e noi non siamo abituati ad andare in svantaggio in casa. La voglia di recuperare e un grande secondo tempo hanno fatto capire qual è il carattere dei ragazzi che hanno pareggiato con merito.
Il precedente era stato bugiardo perché noi, in quella partita a Masnago, eravamo stati leggeri e poi avevamo subito un vero “gollonzo” che ci aveva puniti. Rispettiamo l’Ardor Lazzate ma non abbiamo paura, pur dovendo fare a meno di Luoni e forse di Marrazzo, anche se contiamo davvero di poterlo recuperare. Prenderemo la partita con le molle come del resto faremo il 13 dicembre quando al Franco Ossola arriverà il Lomellina, che ha un attacco temibile.
Io su queste cose sono rigido, proprio come il nostro ex d.s. Sogliano. C’è stata una festa al venerdì e io pretendo che il venerdì ci si concentri già sulla partita. Del resto, i tifosi meritano rispetto ma d’ora in poi chiederemo ai club di chiamare i nostri giocatori nei periodi di pausa. O alla fine del campionato. Una società che sta crescendo anche professionalmente terrà molto in considerazione questi temi.