CASSANO MAGNAGO Il ritorno della Sampdoria in serie A è nelle mani di un cassanese: Federico Piovaccari, 27 anni, il bomber che la scorsa stagione ha conquistato, con 23 goal, il titolo di capocannoniere della B, salvando il Cittadella dalla retrocessione.Non stupisce quindi che la società blucerchiata abbia deciso di puntare su di lui per vincere il campionato: una sfida che, spiega l’attaccante, «ho accettato subito, nonostante avessi la possibilità di scegliere altre squadre della massima serie, come Siena, Atalanta e Chievo. La Samp, però, è molto più blasonata: conta oltre 20mila abbonati e lo scorso anno ha fatto i preliminari di Champions. Dopo le squadre di Milano, Roma e Torino è il top. Spero di arrivare in A e di rimanerci, facendomi valere».Certo, lo attende una grande responsabilità, perché «quello dell’attaccante è il ruolo più bello, ma anche il più critico: se non segni per tre o quattro partite, la stampa e i tifosi ti mangiano». Quegli stessi tifosi che, però, «se dai sempre il meglio, ti sono riconoscenti: non voglio portarmi dietro l’etichetta di uno che vince un anno e poi basta. E la promozione con la Samp è molto di più che la salvezza del Cittadella». Promozione probabile, ma non scontata: «Siccome siamo la Samp, tutti giocheranno al 200% contro di noi e in più si chiuderanno nella loro metà campo: sarà dura fare goal». E poi «ogni anno ci sono sorprese, come ha dimostrato la promozione del Novara in
A».A tifare per Federico, che oggi vive in via Mazzel, a pochi metri dalla casa di Ivan Basso, ci saranno i suoi amici di sempre, quelli del quartiere di Santa Maria del Cerro, la chiesa dove il 22 agosto sposerà la fidanzata catalana Eléna, dalla quale ha avuto due figli: Andreas, 3 anni e mezzo, e Alex, 2. Il campione, cresciuto nel Cairate e nella Pro Patria per poi passare alla Castellettese e alla Primavera dell’Inter, ha sentito sempre «la vicinanza della famiglia, anche nei momenti difficili», come quello trascorso al Treviso a causa di un infortunio di 5 mesi e del fallimento della società di B, che l’ha costretto nel 2009 a ripartire dal Ravenna, in C1. Un’esperienza dalla quale, dice, «ho imparato che non devi mai lasciarti andare: la gente non ti aspetta». Adesso, con la futura moglie e i figli, si trasferirà a Genova: alla lontananza da casa è del resto abituato sin dall’età di 19 anni, quand’era al Vittoria, in Sicilia: «Una stagione che mi ha aiutato a maturare», prima della cessione al San Marino e poi alla Triestina. Piovaccari, aggiunge l’assessore allo Sport Nicola Poliseno, è «un altro ambasciatore della nostra città: insieme a Mavillo Gheller, difensore del Novara, e a Basso rappresenta l’immagine sportiva professionista di Cassano. Tre campioni che hanno basato la vita su valori forti, come il legame con le loro radici. Per questo siamo fieri di loro: le star non ci interessano».Luca Girardi
e.romano
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