Pista ciclabile di Viale Belforte, Fiab difende il progetto. «Scelta coraggiosa per una mobilità più sostenibile»

L’associazione ciclistica sostiene l’intervento e invita al dialogo con i commercianti.
I dati sulla congestione stradale rafforzano la necessità di cambiare modello.

Mentre a Varese continua il confronto acceso sulla nuova pista ciclabile di viale Belforte, tra le proteste di una parte dei commercianti della zona, arriva una presa di posizione netta da parte di Fiab Varese Ciclocittà APS. L’associazione esprime pieno sostegno all’opera, definendola uno degli interventi meglio riusciti in tema di mobilità dolce, soprattutto considerando la complessità urbanistica della città.

Secondo Fiab, la scelta dell’amministrazione va letta nel contesto di una situazione ormai critica, caratterizzata da un eccesso strutturale di automobili in circolazione. Un quadro confermato anche dal 22° Rapporto ISFORT sulla mobilità degli italiani, pubblicato nel novembre 2025, che evidenzia come l’uso dell’auto privata resti predominante e insostenibile nel medio-lungo periodo.

«Non è una guerra agli automobilisti, sottolinea l’associazione, ma un percorso di maggiore consapevolezza collettiva». Fiab richiama l’evoluzione culturale che, dagli anni Settanta a oggi, ha portato una parte crescente della popolazione a guardare con favore alle limitazioni del traffico e a politiche di mobilità più equilibrate. Una transizione che, secondo i ciclisti urbani, richiede decisioni lungimiranti e non interventi di corto respiro.

Lo sguardo dell’associazione è ora rivolto al Documento di Piano del nuovo Piano di Governo del Territorio, che promette una città più vivibile, con percorsi pedonali e ciclabili realmente integrati nel tessuto urbano. «Servono fatti concreti, ribadiscono, non slogan o semplici tratti sulla carta, ma infrastrutture capaci di migliorare la qualità della vita di tutti».

Nel ribadire il proprio sostegno alla pista ciclabile di viale Belforte, Fiab lancia infine un appello al dialogo, invitando a un confronto costruttivo con i commercianti preoccupati per le possibili ricadute economiche. Un passaggio ritenuto indispensabile per trasformare una polemica in un’occasione di crescita condivisa per la città.