«Più di 3 milioni al voto. Numeri oltre le aspettative che porteremo a Roma»

Maroni e il fronte del Sì esultano

La Lega Nord canta vittoria. E nel giorno dopo il Referendum per l’autonomia della Lombardia delinea le strategie da portare avanti per aprire le trattative con il governo e quindi portare a casa le maggiori competenze con cui la Regione potrà garantire maggiore sviluppo al suo territorio ed ai cittadini.

«Oltre 3 milioni di Lombardi sono andati al voto, per la precisione 3.022.017 – è il commento innanzitutto del presidente – un risultato oltre le mie aspettative, di cui sono molto soddisfatto. In Lombardia non c’era il quorum, ma se tre milioni di Lombardi sono andati al voto, vuol dire che il tema dell’autonomia è straordinariamente importante e io mi sento l’incarico di questa responsabilità».

Quindi da oggi, in consiglio regionale, «apriremo la procedura per avviare in tempi rapidi la trattativa col governo – ha detto Maroni – faremo una risoluzione di consiglio regionale, per la quale do tempo due settimane, poi faremo una squadra, con il Cal e gli stakeholder, che voglio rappresenti la Regione Lombardia, da cui voglio restino fuori la politica e le strumentalizzazioni. Ho parlato col presidente Gentiloni questa mattina, per illustrargli i risultati del

nostro test e le intenzioni che ho. È stato un colloquio cordiale, Gentiloni ha confermato interesse e il via libera del Governo al confronto su tutte le materie previste dalla Costituzione». Entusiasmo da tutti i livelli del Carroccio, a partire dall’assessore regionale : «Sono andati a votare oltre 3 milioni di lombardi, un risultato eccezionale. Cui si accompagna il fatto che per la prima volta in Italia è stato sperimentato il voto elettronico».

Il Referendum, oltre a dare la forza per trattare su materie concrete, ha avuto un grandissimo valore simbolico. «Oggi è nata una coscienza Lombarda – commenta il capogruppo lumbard in consiglio provinciale – lavoriamo per farla diventare una identità. Storicamente non si è mai avuta una compattezza così alta verso un fronte unico. Lasciamo da parte le appartenenze partitiche, bisogna essere lombardi prima che del Pd, Lega o Forza Italia. La riprova è nel voto provinciale, dove le prime 3 città sopra i 50 mila abitanti in Lombardia per percentuale di affluenza sono Busto Gallarate e Varese. Ora la politica ha una grande possibilità, forse l’ultima, di recuperare la credibilità persa e lavorare, tutta, per il proprio territorio». E quindi stigmatizza l’appello all’astensionismo. «Chi ha consigliato di non andare a votare si metta da parte, si segga e aspetti passivamente la manna dal Governo pensando a come giustificare la propria posizione ai 3 milioni di votanti, ci lasci lavorare. La via è tracciata, i cittadini hanno dato una delega, che venga rispettata senza diktat del capetto di turno».

Quindi il vicesegretario provinciale punta ad evidenziare la partecipazione popolare. «La gente è andata a votare con gioia – dice l’esponente del Carroccio – col sorriso sulle labbra. Si sono accesi nella gente comune un sogno e la speranza per un futuro migliore. Oggi si chiude il capitolo dell’inutilità della politica degli altri. Si apre il capitolo, invece, dei politici concreti che lottano per la loro terra». E il consigliere comunale di Varese : «La percentuale dei votanti rappresenta un ottimo punto di ripartenza per la battaglia autonomista in Lombardia, Veneto e nelle Regioni che vorranno partecipare ad una rivoluzione per avvicinare il potere e le risorse al cittadino».