– L’ente ospedaliero “Fondazione Macchi” ha dato vita ad un’importante novità all’ospedale “Confalonieri” di Luino. A partire dal 3 giugno infatti sarà attivo il “Percorso Nascita del Verbano”. La volontà di dare avvio al progetto nasce dalla collaborazione tra l’unità operativa dell’ospedale di Cittiglio e il centro per la famiglia e consultorio familiare delle valli.
Il percorso nascite prevede l’apertura di un ambulatorio di Ostetricia e Ginecologia nella struttura sanitaria luinese con il coinvolgimento sinergico di soggetti pubblici, privati accreditati e privati che svolgeranno prestazioni legate alla nascita. Il servizio sarà accessibile previo appuntamento presso i Cup dell’azienda ospedaliera di Circolo. Protagonisti di questa novità sono stati anche la Comunità Montana del Piambello, il gestore del consultorio familiare delle valli e Igea Srl.
La scelta politica di sottoscrivere la convenzione con l’ospedale di Varese a favore di un presidio non afferente direttamente al territorio di competenza dell’ente montano ceresino parte dalla volontà di dare spazio al contagio della collaborazione. La Comunità Montana del Piambello ha voluto essere supporto guardando a un futuro cooperante tra tutti gli Enti territoriali a cui sta a cuore il presidio luinese. «Ormai i bambini non nascono più a Luino –afferm, presidente CM del Piambello- Ma qui, tra poco, le mamme potranno trovare aiuto, cure e sostegno durante la gravidanza, credo che questo sia di fondamentale importanza». La partita ospedale di Luino è ancora tutta da giocare e sicuramente da lunedì impegnerà il futuro sindaco. Problemi annosi affliggono ancora la struttura sanitaria. Di questi giorni è rinnovato l’appello il gruppo dializzati di Luino, richieste che oggi vogliono però arrivare ai cinque candidati sindaco.
«Ci piacerebbe che i problemi e disagi del reparto a noi dedicato fossero definitivamente risolti –afferma , referente del gruppo e allarga l’appello anche ai Comuni vicini e alle Comunità Montante». «Chiediamo la presenza di un nefrologo in reparto almeno alti due giorni alla settimana» chiede il rappresentante dei 39 pazienti curati a Luino, richieste che da circa due anni non hanno avuto ancora risposta concreta: «Una corsia diversa per le visite mediche: la nostra malattia spesso non ci permette dopo ore di dialisi di fare le code al Cup.
Sarebbe utile l’ampiamento del parcheggio. Anche la macchina del ghiaccio, per noi fondamentale, è ancora rotta e si continua a rompere: abbiamo più volte segnalato la cosa. Ci piacerebbe anche poter accedere al reparto 10 minuti prima per prepararci senza ansia alla dialisi, cosa oggi vietata –termina- La cosa più grave ad ogni modo è la mancanza di uno specialista; nei casi di emergenza e complicazioni spesso si è costretti al trasporto a Varese o Cittiglio per raggiungere il nefrologo più vicino».