Pare ufficiale: il Plastic ha chiuso definitivamente i battenti il 3 settembre 2025. Eppure, per molti, quel club leggendario aveva già salutato la città nel 2012, quando lasciò la storica sede di viale Umbria per trasferirsi in via Gragnano. Quel cambio d’indirizzo fu come un addio mascherato: il cuore pulsante di una generazione era rimasto tra quelle mura buie, illuminate solo da neon colorati e dai riflessi di chi cercava, nella notte, di essere se stesso.
C’è stato un tempo in cui, a Milano, bastava fare pochi passi da corso XXII Marzo per entrare in un universo parallelo. L’insegna al neon “Killer Plastic O” era un faro per chi viveva la notte non come semplice svago, ma come espressione di identità e libertà. Lì dentro hanno ballato Madonna, Freddie Mercury, Andy Warhol e una lunga lista di icone, rendendo il club un “Studio 54 meneghino”, dove glamour e trasgressione si mescolavano con naturalezza.
Dietro a tutto c’era Lucio Nisi, il creatore, e soprattutto Killer Salvo, il leggendario selezionatore all’ingresso, simbolo stesso di quel mondo: un cenno del capo e si era dentro o fuori, senza regole scritte, senza dress code, in un crocevia di punk, dandy, turisti e star. Il Plastic fu avanguardia, fluidità, ribellione, e rifugio per chi voleva perdersi e ritrovarsi nella musica.
Il trasloco del 2012 aveva già segnato una svolta. Pur mantenendo fascino e atmosfera, la nuova sede non poteva cancellare la nostalgia di chi aveva vissuto gli anni d’oro. Ora, con la chiusura definitiva, non resta che una certezza: il Plastic non è più un luogo, ma un mito, inciso per sempre nella memoria di Milano e di chi l’ha amata al ritmo dei suoi beat notturni.
Sipario.