«Possiamo essere la nuova City»

Effetto brexit - Le riflessioni del presidente varesino di Confindustria Lombardia, Alberto Ribolla

Una regione come la Lombardia non può non fare i conti con gli effetti di Brexit e, superato lo shock iniziale che l’uscita della Gran Bretagna ha generato in tutta Europa, «siamo consapevoli che i cambiamenti rappresentano un’opportunità e, come Lombardia, così come Paese, abbiamo il dovere di reagire con tempestività e compattezza» ha sottolineato il presidente varesino di Confindustria Lombardia, , alla riunione della task force, voluta dal Presidente regionale Roberto Maroni dopo il caso Brexit.

L’obiettivo chiaro, che trova la convergenza di tutti gli attori coinvolti, è quello di fare di Milano e della Lombardia un hub internazionale attrattivo per investimenti, persone, imprese, startup e agenzie europee: «E la Lombardia è un territorio con potenzialità attrattive formidabili dal punto di vista industriale, scientifico, turistico, paesaggistico e culturale – ha sottolineato Ribolla – siamo competitivi e attrattivi dal punto di vista delle strutture e dell’ambiente, ma anche nei costi, e siamo un territorio indissolubilmente legato all’Europa». La Lombardia dunque si candida a prendere il posto della City londinese «e per riuscire ad essere una valida alternativa a Londra dobbiamo partire da una visione ampia, che parta dai punti di forza della Lombardia: perno di un grande hub economico europeo fortemente interconnesso» ha ribadito il presidente di Confindustria Lombardia. «Insediarsi in Lombardia significa avere accesso a un sistema di eccellenza nella produzione, nell’innovazione, nella ricerca e nella formazione che la rendono, a partire da Milano, un luogo ideale nel quale vivere e lavorare». Serve però un gioco di squadra per «giocare un grande ruolo come polo di attrazione delle start-up innovative e abbiamo le carte in regola per ospitare le sedi delle Autorità Europee attualmente con sede a Londra». Non si può però perdere tempo, ha dichiarato Ribolla «va quindi avviato subito un confronto con la Commissione Europea e parallelamente costruire un forte consenso con tutti gli attori del sistema lombardo e con il coinvolgimento del Governo nazionale».