Potenziamento ferroviario a Varese, investimento per il futuro

Tanti spunti per migliorare la mobilità ferroviaria nel varesotto nell’incontro svolto in camera di commercio ieri. Dal raddoppio della tratta Induno-Varese al progetto di un passante ferroviario sotto la città giardino.

Un incontro denso di voglia di sviluppo, di sostenibilità, di crescita e di futuro. Questo era il clima che si respirava ieri in Sala Campiotti a Varese, presso gli uffici della Camera di Commercio, nel convegno dal titolo “Varese Futura e l’Europa – dalle esigenze alle risposte”

L’Associazione Alta Capacità Gottardo, fondata dal compianto senatore varesino Zamberletti, ha esposto i risultati del lavoro svolto dai propri associati sull’area transfrontaliera tra Varese, Luino e Lugano, con un ovvio sguardo a Milano, e gli spunti progettuali venuti a galla sono molto interessanti.

In prima battuta la riapertura della tratta Varese Porto Ceresio, con uno snodo internazionale ad Arcisate che porta in Svizzera, presenta dati incoraggianti ma necessita, secondo l’associazione ACG, di un raddoppio del tratto Varese-Induno, poiché il binario unico in poco meno di 3 km di tratta ferroviaria costituiscono un collo di bottiglia che limita la potenzialità della tratta internazionale. Il raddoppio della linea potrebbe portare ad un raddoppio dei convogli, aumentando il traffico ferroviario e riducendo i tempi d’attesa, nonché alla costruzione di una fermata in zona Ippodromo-Viale Valganna, molto utile per intercettare il flusso di viaggiatori, pendolari e studenti, dalla zona nord di Varese.

Attenzione anche all’area di Laveno, che, un po’ come per il capoluogo, subisce una anacronistica divisione delle tratte ferroviarie tra ex Ferrovie Nord Milano (Laveno-Milano Cadorna) e Ferrovie dello Stato (Luino-Gallarate). Creare un unico snodo porterebbe a collegare direttamente Luino con Varese e di questo ne beneficerebbe soprattutto il comparto turistico, ma non solo.

Interessante anche il progetto di un “passante varesino”, ovvero l’interramento della linea ferroviaria sotto l’attuale stazione Nord, che porterebbe ad un recupero dello spazio soprastante aumentando le possibilità di rigenerazione urbana della zona che dall’ex macello civico arriva fino al centro ed eliminando i passaggi a livello.

Progetti sicuramente onerosi da attuare ma che potrebbero realmente modificare la mobilità varesina e varesotta, migliorandola nettamente sia dal punto di vista delle possibilità offerte ai cittadini in termini di frequenze di treni e di connessione tra centri abitati, sia in termini di diminuzione del traffico su gomma e dell’inquinamento.

Adesso la palla passa agli enti pubblici, presenti infatti al convegno il Presidente della Camera di Commercio Fabio Lunghi, il Sindaco di Varese Davide Galimberti e quello di Induno Olona Marco Cavallin, il consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Varese Evelyn Calderara e il consigliere regionale di Lombardia Ideale Giacomo Cosentino in rappresentanza di Regione Lombardia, che insieme ad RFI faranno la parte del leone nel dare concreta attuazione futura a questi progetti avveniristici. Regione Lombardia in particolare ha investito 2 miliardi di euro per l’acquisto di duecento nuovi treni “Donizetti” e “Caravaggio” dei quali una sessantina sono già entrati in servizio anche sulla tratta Milano-Porto Ceresio, e a fine anno si arriverà ad un centinaio. Gli altri saranno operativi nel 2023.