A proposito della sentenza sul lodo Mondadori, Rosy Bindi non ce l’ha fatta a trattenersi dal commentare la norma blocca-risarcimenti che il Governo aveva tentato di includere nella «manovra». Secondo la vice-presidente della Camera e presidente del Pd, essa sarebbe stata l’ennesima legge «ad personam e ad aziendam». Potrei essere d’accordo, ma c’è un problema. «Aziendam» in latino non esiste. Può darsi che con quel latino maccheronico la nostra Rosy intendesse solo essere spirtitosa ed evitare la pedanteria di un «negotium» o di una «administrationem» che pochi avrebbero compreso,
però sarebbe anche ora di ricordare allo stuolo di latinisti con diploma di istituto professionale che affollano la scena politica che, sì, «ad» può anche qualche volta, in qualche rara occasione, significare «a favore di», ma che il suo significato più comune e normale è proprio l’opposto, e cioè «contro». In concreto, «ad personam» significa «contro la persona». Il sospetto è che, usata dalla Sinistra a proposito di certe leggi del Governo Berlusconi, questa locuzione rappresenti il classico lapsus freudiano che tradisce sentimenti e motivazioni di chi ne è autore.
Antonio Attanasio
Forse non è il caso – che ne dice, caro amico? – d’evocare il «genus irritabile vatum» (la razza suscettibile dei poeti) per l’espressione usata dalla Bindi. Voleva essere maccheronica, e lo è stata. E anche se non voleva esserlo, non vale la pena d’indignarsi. Come gli antichi ci hanno insegnato e i moderni (i moderni politici, soprattutto) ci confermano, «verba volant»: le parole corrono via, sono elastiche, svaporano in un amen (in un così sia). Direi di perdonarla, la Bindi, perché è sempre preferibile essere prudenti nelle condanne, specie se il reato non è del tutto chiaro («in dubio, pro reo»: nell’incertezza, meglio assolvere). Che poi il latino ogni tanto circoli un po’, sembra senz’altro cosa positiva. Fra l’altro dispone, e offre, locuzioni opportunamente sintetiche a proposito di situazioni attuali, con ciò confermando d’essere una lingua viva invece che morta. Per esempio: che cosa di meglio dell’espressione «via crucis» è capace di rappresentare quello che il nostro Paese sta sopportando da mesi? Ma anche «intelligenti pauca» non è male, per rappresentare il fatto che al buon intenditor (al cittadino sveglio) basta poco per capire che lo stanno facendo fesso. Al cittadino sveglio è chiaro che «dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur»: mentre a Roma si chiacchiera, l’Italia (che sostituiamo a Sagunto) corre il rischio d’essere espugnata dalle armate di quelli che le vogliono male.
Max Lodi
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