OSLO – Il Premio Nobel per la Pace 2025 è stato assegnato a Maria Corina Machado, ingegnera, fondatrice del partito liberale Vente Venezuela ed ex deputata dell’Assemblea Nazionale, da anni in prima linea contro il regime di Nicolás Maduro.
Il Comitato Nobel norvegese, annunciando la decisione, ha sottolineato che Machado «ha speso anni della sua vita a lottare per la libertà del suo popolo, pagando sulla propria pelle il prezzo dell’impegno civile e politico in difesa dei diritti umani».
Una vita per la libertà
Nata a Caracas nel 1967, Machado è da tempo una delle voci più influenti dell’opposizione venezuelana. La sua carriera politica è segnata da persecuzioni, divieti e restrizioni imposte dal governo: «Sono più di dieci anni che non mi permettono di uscire dal Venezuela – raccontava nel 2024 in un’intervista a Sette –. Hanno bloccato le strade per impedirmi di attraversare le città, chiuso hotel e ristoranti dove mi fermavo. Era diventata una caccia feroce».
Nonostante le intimidazioni, Machado ha continuato la sua battaglia per un Venezuela libero e democratico: «Maduro ha paura delle donne – diceva allora –. Noi siamo disposte a dare tutto per i nostri figli. Il sistema ha espulso il 30% della popolazione. Io voglio che la gente torni a ricostruire il Paese».
La risposta al “caso Trump”
Durante la conferenza stampa di Oslo, i giornalisti hanno chiesto al Comitato un commento sulle dichiarazioni dell’ex presidente Donald Trump, che in passato aveva rivendicato la candidatura al premio. La replica è stata ferma: «Nella lunga storia del Nobel abbiamo visto molti tentativi di influenza. Ma le nostre decisioni si fondano sul coraggio e sull’integrità. E così abbiamo agito anche stavolta».
Il riconoscimento
Come da tradizione, il premio comprende una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi, pari a circa un milione di euro. Il Nobel per la Pace è l’unico assegnato da un’istituzione norvegese, mentre gli altri premi vengono conferiti in Svezia.
I precedenti
Nel 2024 il riconoscimento era andato all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, fondata dai sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki; nel 2023 all’attivista iraniana Narges Mohammadi, simbolo della lotta per i diritti delle donne in Iran.
Nella storia del premio, solo due organizzazioni lo hanno ricevuto più volte: il Comitato Internazionale della Croce Rossa (1917, 1944, 1963) e l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (1954 e 1981).
In attesa dell’Economia
Dopo i Nobel per Medicina, Fisica, Chimica, Letteratura e Pace, il ciclo delle assegnazioni del 2025 si concluderà il 13 ottobre, con l’annuncio del Premio per l’Economia.