Rapinatori di negozi in manette: la banda, che ha messo a segno diversi colpi tra febbraio e marzo di quest’anno, tra la Valbossa, la zona di Sesto Calende e Busto Arsizio, è stata sgominata dai carabinieri della stazione di Sesto Calende, guidati dal maresciallo , coordinati dai colleghi della Compagnia di Gallarate e dal Pm di Busto Arsizio,.
Ad agire erano in quattro: si tratta ddi 42 anni di Golasecca, di Ranco di 54 anni, di 46 anni di Busto Arsizio e , residenti nel Bresciano, ma originario della zona di Ferno.
Secondo gli inquirenti, la banda avrebbe agito per comprarsi la droga. Tra il 25 febbraio e il 5 marzo avrebbero colpito almeno sei volte. Sempre stando alla ricostruzione investigativa, la “mente” della banda era Catana che insieme a Pignata avrebbe dato il via alla serie di reati il 25 febbraio con un doppio colpo a Sesto Calende. Catana, pistola spianata, minacciò il conducente di un Suv e poi a bordo della macchina rubata rapinò con il complice la stazione di carburante Tamoil in via per Angera.
Pensavano forse di averla fatta franca, ma gli investigatori non ci hanno messo molto a risalire a loro. I carabinieri della stazione di Sesto Calende diedero subito impulso alle indagini, con la regia della Procura di Busto.
I banditi avevano “sete” di denaro, tanto da proseguire con le loro scorribande armate anche nei giorni successivi. Il primo marzo fu saccheggiata una farmacia a Busto Arsizio.
L’episodio più inquietante si verificò il 4 marzo quando, nel tentativo di rapinare un automobilista che reagì, uno dei banditi esplose un colpo di pistola all’interno del parcheggio del centro commerciale “Gigante” di Daverio. Per fortuna nessuno si fece male, ma le conseguenze di quel “botto” potevano essere ben più devastanti.
Lo stesso giorno, pochi minuti dopo, tentarono una rapina a Casale Litta, in farmacia, ma il tentativo non andò a segno. Evidentemente non paghi del bottino, il giorno dopo, il 5 marzo, sono tornati in azione rapinando un automobilista a Castano Primo e l’ufficio postale a Lonate Pozzolo.
L’elemento comune era il revolver cromato, che ha dato anche il nome all’operazione, utilizzato dai banditi nelle loro razzie. Ma per il momento l’arma non è stata ancora ritrovata.
Durante le indagini i carabinieri hanno trovato una trentina di proiettili, calibro trentotto, che sono stati sequestrati.
Le ricerche non si sono mai fermate e anche grazie agli accertamenti sui tabulati telefonici, i militari di Sesto hanno concluso brillantemente l’attività arrestando tutti e quattro i presunti banditi che dovranno rispondere dell’accusa di rapina in concorso.n
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