– Nove anni e nove mesi di reclusione a suor . E’ la richiesta di condanna da parte della Procura di Busto Arsizio, rappresentata dai pm e , per i reati di violenza privata, stalking e violenza sessuale contro la suora di Busto. Reati commessi, secondo la Procura di Busto, in maniera reiterata contro , la giovane tragicamente scomparsa nel 2011.
La richiesta di condanna contro la ex religiosa è arrivata ieri pomeriggio al termine di una lunga requisitoria durata quasi sette ore. In particolare ad aggravare il quadro accusatorio è la presunta reiterazione dei reati.
L’avvocato di parte civile della famiglia Sacconago, i, ha espresso soddisfazione per la portata della richiesta da parte della Procura di Busto Arsizio: «E’ una richiesta – dice il legale – che può sembrare pesante solo apparentemente, ma in realtà a mio avviso è una richiesta giusta ed equilibrata. Come equilibrato, secondo il mio parere, è anche il fatto di non concedere le attenuanti generiche proprio per il comportamento tenuto dalla suora in questi 13 anni». La vicenda processuale ha tenuto per mesi con il fiato sospeso un’intera comunità e ora si attende il verdetto che dovrebbe essere espresso durante l’udienza del 10 dicembre.
«La dottoressa Gentilini – ha aggiunto l’avvocato Massironi – ha riletto tantissimi messaggi, lettere, nei quali emerge questo suo accanimento verso la ragazza, che è stata ovviamente devastata da questo tipo di comportamento. Non le ha dato respiro, non le ha fatto vivere l’adolescenza e non c’è stato mai alcun tipo di pentimento».
«Se si va a vedere ciò che è successo – insiste Massironi – questo suo comportamento è durato per quasi tredici anni. Per questo dico che la richiesta di condanna è giusta ed equilibrata». In primo piano c’è proprio la presunta reiterazione: «Durante l’udienza – sottolinea Massironi – la cosa che più mi ha colpito e che mi aspettavo che accadesse è la lettura asfissiante dei messaggi. La suora non le ha dato la possibilità di respirare e di fatti Eva non ha più respirato».
Si torna in aula il 24 novembre. Parlerà l’avvocato Massironi, ma poi dovrebbe anche essere il turno della difesa della suora, rappresentata dall’avvocato: «Le Pm – ha replicato Busignani – hanno fatto la loro parte, ma in 6 ore e 45 minuti non c’è stato neppure un riferimento a quelle che è successo durante il processo, ma c’è stato qualche fugace riferimento in difesa di don per attestarne la credibilità. Gli antichi romani avrebbero detto: excusatio non petita, accusatio manifesta. E’ una richiesta, quella delle pubblico ministero, sganciata dal dato di realtà processuale».