«Sono costretto a comunicarvi che non potrò più seguire questo processo. Pensavo di chiedere un’applicazione dopo la mia nomina alla Corte di Cassazione, ma non è possibile».
Il giudicea febbraio abbandonerà il tribunale di Busto Arsizio, per il nuovo ruolo in Cassazione. La sua partenza, però, ha provocato ieri un nuovo rinvio del processo a carico di e, ex numeri uno di Finmeccanica e Agusta Westland. Due udienze erano già saltate per lo sciopero degli avvocati ed ora bisognerà cercare un giudice che sostituisca il presidente della corte.
Un compito tutt’altro che facile. L’accorpamento dei tribunali ha portato un grande carico di lavoro a Busto, senza un adeguato aumento del personale, giudici compresi. Ecco, allora, che tra magistrati incompatibili perché si sono già espressi sulla materia, e colleghi occupati da nuovi processi particolarmente impegnativi in corso o che inizieranno,
l’individuazione di un sostituto diventa particolarmente complessa. Per affrontare la questione i giudici si sono riuniti ieri mattina assieme al nuovo presidente del tribunale, , che prenderà possesso del suo ufficio nei prossimi giorni. Il tribunale avrà tempo fino al 26 novembre, data della prossima udienza, per trovare un sostituto.
Ieri, intanto, è stato conferito l’incarico al perito per la trascrizione e traduzione di alcuni sms scritti in inglese. I fatti al centro del processo sono noti. L’ex presidente di Finmeccanica e l’amministratore delegato di Agusta Westland sono accusati di corruzione internazionale per una commessa di 12 elicotteri venduti al governo indiano. Una vendita che, secondo le indagini coordinate dal pm , sarebbe stata “oliata” con una mazzetta da 51 milioni di euro. Un’altra problematicità del processo riguarda la presenza, a Busto, del pm Eugenio Fusco. Appositamente applicato per condurre le indagini riguardanti questo processo, il suo incarico finirà il 29 luglio. Se ci fosse una corte apposita il pm potrebbe condurre il processo anche un giorno sì e uno no. Invece si tornerà in aula solo tra 50 giorni. Ad indagini aperte erano sorte polemiche sulla richiesta degli avvocati della difesa di spostare la competenza a Busto. In una procura fortemente sotto organico, senza procuratore capo, e dove l’attenzione, nei confronti di indagini così complesse, poteva essere solo parziale. Un modo, dicevano alcuni, per cercare di insabbiarle e proprio per evitare questo rischio arrivò a Busto il pm Fusco. Ora però, tra scioperi e avvicendamenti di giudici, sembra quasi che il processo non riesca ad iniziare.
© riproduzione riservata