Profughi in Comune e Prefettura Chiedono documenti e un aiuto

Varese – Profughi in agitazione assediano Palazzo Estense e gli uffici di via Frattini. Vorrebbero il permesso di soggiorno, un titolo di viaggio e un’assistenza finanziaria, ma per Fontana «la decisione spetta al Governo e non certo ai sindaci».
I trentanove rifugiati, ospitati all’hotel Plaza di Masnago stamattina si sono presentati in massa in via Sacco per essere ascoltati dal sindaco. Armati di striscioni e cartelli, hanno urlato le loro ragioni finché il primo cittadino non ha ricevuto una loro delegazione.

 Sorvegliati dagli agenti della polizia e dai carabinieri, hanno protestato vivacemente chiedendo un permesso di soggiorno:«Ci consentirebbe di trovare un lavoro – spiegano – Senza i documenti nessuno può assumerci». Alcuni vorrebbero anche un titolo di viaggio «per poter raggiungere i parenti e gli amici che hanno trovato lavoro in Nord Europa».

Ma soprattutto i trentanove rifugiati chiedono un’assistenza finanziaria. Una sorta di buona uscita per cavarsela nei prossimi mesi. Dal primo di gennaio infatti, è scaduto il titolo di «emergenza» con cui i 39 asilanti erano ospitati in città.

Dopo aver parlato con il sindaco, i rifugiati si sono spostati in via Frattini, per essere ricevuti anche dal viceprefetto Andrea Polichetti.
«Siamo in attesa – ha detto Polichetti – dei passaporti elettronici per scopi umanitari che saranno consegnati questa settimana. Per andare all’estero invece hanno bisogno un permesso che devono richiedere alle loro ambasciata».
Trattandosi di rifugiati politici però, i rapporti con i Paesi di origine sono tali da non consentire loro questa procedura. Per loro si potrebbe aprire una procedura eccezionale..

p.rossetti

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