Pronti all’affondo dell’anticiclone. È a rischio il record del 2003

Quattordici anni fa a Varese si toccarono i 36°: entro il fine settimana la situazione potrebbe ripetersi

E’ tutto pronto per assistere alla quinta ondata di calore (rilevante, molto rilevante) della stagione. Senza trascurare l’infinito “sopra media termico” che ci accompagna ormai da mesi, ovviamente.

Sarà sempre lui, l’anticiclone Africano, a metterci lo zampino, anzi questa volta la zampata. E’ una vasta area calda che andrà a coinvolgere e ad abbracciare l’intera penisola. Raggiungeremo valori termici ragguardevoli da nord a sud, con una fase di vera allerta nelle regioni interne del centro-sud dove si potranno sfondare in scioltezza i 40 gradi su parecchie località. Non da meno la pianura padana che vedrà sfiorare questi ultimi sulla bassa Lombardia, basso Veneto e parte dell’Emilia Romagna. Varese? Non resterà a guardare. C’è un record da battere e sbriciolare, potremmo non coglierne l’occasione? E sembrerebbe essere proprio quella giusta. Da oggi avrà il via l’aumento termico che ci porterà rapidamente oltre i 30° già nelle prime ore del pomeriggio. Ma sarà solo un assaggio.

Domani ulteriore aumento delle temperature localmente fino a 31-32°, in concomitanza aumenterà anche l’afa. Entro il fine settimana avremo a che fare con valori diffusi al di sopra dei 32-33° con punte di 34-35°, specie nelle zone del basso Varesotto. Laddove l’aria risulterà essere più secca e dovessero intervenire brezze favoniche si potrà

salire in agilità al di sopra del muro dei 35 gradi. Spaventoso se consideriamo che il record tanto temuto e tanto mal ricordato per il mese appena avviato nella nostra città risale all’infernale 11 agosto 2003, con i suoi 36°C. Qualcuno avrà avuto un brivido dietro alla schiena, e non certo di freddo.

E intanto anche luglio si avvia ad essere concluso pesantemente in positivo oltre la media del periodo. Agosto vorrà seguirne le sue orme? Troppo presto, ma di sicuro c’è che il suo avvio non sarà tra i migliori auspicabili. Dagli attuali modelli previsionali si può sicuramente osservare come la palla infuocata africana non vorrà abbandonare facilmente le nostre regioni, per almeno i prossimi dieci giorni, lasciando poco spazio a infiltrazioni atlantiche più fresche che potrebbero portare temporaneamente locali rovesci e temporali.

Sarà forse l’arco alpino a beneficiare di qualche scroscio di pioggia sul finire della settimana, ma da qui ad un possibile coinvolgimento delle pianure limitrofe ce ne vorrà. Roma vedrà i suoi 39-40 gradi.

Anche Sacro Monte e Campo dei Fiori non basteranno per la ricerca di un po’ di frescura: 30 gradi pure lassù, pensate. Il disagio maggiore, inoltre, sarà avvertito per via degli iniziali tassi di umidità elevati, in possibile calo con il passare dei giorni. Sarà chiaramente una nuova impresa da affrontare per anziani e bambini, e anche per chi soprattutto dovrà restare in città per lavoro. Da quella lontana ma così vicina nei ricordi, l’estate 2003 mette ancora paura.