Per chi abita tra Lecco, Como, Sondrio, Varese e Bergamo ora c’è uno strumento innovativo in più a disposizione, strumento che è in grado di scoprire e quindistudiare meglio i tumori dell’apparato digerente, così come le lesioni degli organi più difficilmente raggiungibili dagli strumenti tradizionali. L’Ospedale Manzoni di Lecco si è da poco dotato di un nuovo apparecchio diagnostico: l’eco-endoscopia digestiva. Si tratta di una tecnica che mette insieme la visione diretta dell’endoscopia digestiva con gli ultrasuoni, gli stessi che sono usati nella più comune ecografia. Con questo strumento quindi si possono scoprire lesioni altrimenti rintracciabili solo con l’utilizzo di strumentazioni più sofisticate e avanzate, ma anche -per questo – presenti in numero ridotto nelle strutture sanitarieCome ha spiegato lo stesso ospedale lecchese, lo strumento innovativo altro non è che un ecografo miniaturizzato, montato sulla punta di un endoscopio, il che
consente di portare la sonda ecografica in diretta prossimità degli organi da esplorare e permetterne una visualizzazione molto dettagliata. Grazie al nuovo strumento, ai medici sarà più semplice “osservare” organi difficilmente esplorabili come il pancreas, le vie biliari, la colecisti, parte del fegato, il mediastino, il perineo ed alcune strutture vascolari. Ma sarà altresì possibile, inoltre, acquisire immagini particolarmente dettagliate della parete dell’esofago, dello stomaco, del duodeno e del colon, con un grado di qualità superiore alle immagini che si ricavano dalla Tac o dalla risonanza magnetica. L’eco-endoscopio consentirà inoltre di prelevare campioni di tessuto dagli organi che esplora per arrivare ad analizzare in breve tempo la natura delle lesioni e diagnosticare i tumori in un tempo molto ristretto. Importante poi è la dotazione per l’ospedale lecchese, il che consentirà di limitare le “migrazioni” dei pazienti delle province vicine verso Milano.
u.montin
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