Province, Somma dice no a Como «Meglio l’area metropolitana»

Somma Lombardo – «Sarà la città metropolitana ad aiutarci, non la provincia di Varese “riordinata” con quella di Como»: il sindaco Guido Colombo ne è certo e i suoi pensieri estivi guardano al futuro della “sua” città.
Non ha paura del grande, Colombo. Una Somma ripiegata su se stessa non lo convince affatto. La riorganizzazione delle province imposta dalla spending review del governo Monti, lo trova pronto e ben disposto a ragionare su una municipalità ben più allargata.

«L’asse del Sempione non è un’invenzione, ma una realtà», annota il primo cittadino sommese, «da Milano in poi, è una conurbazione continua. Non si può non riflettere su questo. Oltre Milano, i due punti nevralgici sono Rho-Pero e Malpensa, dunque il nostro territorio. Esiste la necessità di collegamenti ragionati con Milano e siccome si sta parlando di città metropolitana, riflettiamo su tale opportunità». L’invito è a tutti i colleghi dei comuni che stanno intorno all’aeroporto. Senza escludere Busto Arsizio e Gallarate, anzi.
«Inutile puntare a una provincia del lago Maggiore», afferma Colombo. Il basso varesotto sta da un’altra parte, dalla parte di Milano. E’ a Somma Lombardo, alla diga del Panperduto, che si prende l’acqua per l’Expo. «Abbiamo molte più caratteristiche e problemi in comune con il milanese che con il nord della provincia di Varese, non c’è dubbio», ricorda Colombo.
Lo stesso Osservatorio Malpensa, tavolo di lavoro appena costituito dal comune di Milano, vede la presenza di Gallarate e Busto Arsizio nella segreteria tecnica, insieme ai rappresentanti dei nove comuni del Cuv che stanno intorno all’aeroporto.

«Vorrà ben dire qualcosa. Altrimenti che senso avrebbe l’Osservatorio?», appunta Colombo.  Dalla città di Somma parte dunque la richiesta di una riflessione comune con l’obiettivo possibile, anzi auspicabile, di aderire alla costituenda città metropolitana anziché essere risucchiati sotto Como. Entro i primi di ottobre, il Consiglio

delle Autonomie Locali della Lombardia dovrà indicare alla regione l’ipotesi definitiva di riordino delle province e se i comuni del basso varesotto vorranno muoversi verso una città metropolitana, dovranno averlo già ben chiaro in testa. E passare dai rispettivi consigli comunali per deliberare un simile indirizzo.

«C’è un interesse collettivo del sud della provincia da condividere», indica Guido Colombo. Non campanili da difendere e scranni da mantenere, ma uno sguardo unico sulle necessità di un territorio vasto che, unito, avrebbe inoltre molta più voce in capitolo nel momento in cui chiedesse qualcosa alle istituzioni superiori. «Dobbiamo guardare lontano e dare nuove prospettive ai nostri cittadini. Il sindaco di Somma conta poco, ma farò il numero di telefono dei miei colleghi per sapere cosa ne pensano». Il sasso è lanciato. L’occasione è ora, non dopo. Bisogna scegliere da che parte stare, nell’interesse complessivo delle popolazioni locali e di nient’altro.
Alessandra Pedroni

p.rossetti

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