Provincia, il buco fatto dagli elefanti lo pagherà l’erba

Alla generazione dei miei genitori venne imposto un motto: credere, obbedire e combattere. Da qualche anno ci è stato imposto un nuovo motto: credere, obbedire e subire. Patto di stabilità, riduzione della spesa pubblica ma non degli stipendi della casta, apertura delle frontiere e delle carceri, depenalizzazioni, ma soprattutto aumento della tassazione. Recenti dati denunciano un gettito fiscale annuo che va dagli oltre 11mila euro a testa dei lombardi per arrivare ai 5.598 dei siciliani. L’80,7% del gettito viene trattenuto dallo Stato centrale, il 10,2% va alle Regioni e si lascia solo il 9% ai Comuni e agli enti locali. Il caso della Provincia di Varese vede da una

parte chi parla di un ammanco di 50 milioni, e dall’altra chi sostiene di aver preferito realizzare opere pagate sulla base di preventivi di spesa previsti nel bilancio, mentre ora si deve subire il ricatto di qualche alto burocrate statale o regionale che cavilla sull’applicazione di norme contabili emanate sulla base di decreti legge imposti dal Parlamento. Tutto ciò mi ricorda un detto africano: quando gli elefanti lottano nella savana, ci va di mezzo l’erba. In attesa di vedere chi ha ragione, l’intera Provincia di Varese subisce l’immobilismo di coloro che preferiscono il battibecco politico piuttosto che agire per rivendicare una maggiore autonomia e disponibilità di risorse.