Non è così raro che una donna possa arrivare alla menopausa già prima dei 40 anni. E non è così raro che una coppia vada alla ricerca di un figlio proprio alla soglia di questa età. Infatti, nella sola provincia di Varese più del 35% dei bambini nati nel 2013 avevano una mamma over 35 (fonte Istat). Si chiama insufficienza ovarica precoce la sindrome che comporta l’alterazione delle normali attività delle ovaie
al di sotto della soglia dei 40 anni. Una malattia che ha come conseguenza diretta l’infertilità in età ancora giovane, quindi l’impossibilità di arrivare ad una gravidanza. «Se si desidera un figlio occorre intervenire prima di arrivare a questo limite. Occorre una diagnosi che sia il più possibile precisa e puntuale», premette Cesare Taccani, ginecologo specialista in medicina della riproduzione del centro per la fertilità ProCrea di Lugano (www.procrea.ch).
Riconoscere l’insufficienza ovarica precoce non è sempre facile. «I sintomi sono quelli della pre-menopausa tradizionale, come irregolarità mestruale, vampate di calore, difficoltà di concentrazione, irritabilità e disturbi del sonno. In alcuni casi si ha addirittura assenza di mestruazioni. Dato che questa malattia colpisce più di una donna ogni cento, è importante non sottovalutare cambiamenti nel ciclo e rivolgersi ad uno specialista», raccomanda Taccani.
«Non esiste un’unica causa – risponde lo specialista di ProCrea -. In alcuni casi infatti l’origine dell’insufficienza ovarica precoce è sconosciuta, in altri invece le possibili cause possono essere autoimmuni, per la produzione di anticorpi contro le proprie ovaie, oppure di origine genetica. Nel 30% dei casi viene infatti riscontrato un evento del tutto simile in famiglia».
Davanti al desiderio di un figlio, il primo passo da fare è quindi sottoporsi a test diagnostici ormonali e genetici. «È un passaggio fondamentale per eseguire la diagnosi e scegliere il trattamento più adeguato, ma anche per prevenire la trasmissione di malattie genetiche ai propri figli», aggiunge Taccani. «Test come la ricerca della premutazione per la sindrome dell’X fragile, ad esempio, permettono di individuare la causa che ha determinato l’insufficienza ovarica precoce e prevenire il rischio di trasmetterla alla discendenza». Di fatto per l’insufficienza ovarica precoce non esiste una terapia. «Le manifestazioni cliniche possono essere attenuate o rallentate. Non è attualmente possibile ristabilire la fertilità: nei casi più avanzati, l’unica strada per avere una gravidanza è il ricorso all’ovocita di una donatrice».