GALLARATE Quaranta immigrati, quaranta nigeriani in fuga dalle bombe sulla Libia, sono arrivati ieri sera, poco prima delle 22, al Centro di pronta emergenza di via degli Aceri.La colonna della Protezione civile regionale li ha prelevati nel tardo pomeriggio a Bresso, alle porte di Milano, per poi accompagnarli alla struttura che sorge a ridosso della superstrada 336 di Malpensa. Gli immigrati, tutti di origine nigeriana, da tempo risiedevano in Libia, dove avevano trovato lavoro. Le operazioni militari e i bombardamenti Nato li hanno però messi in fuga. Una volta giunti al Cpe gallaratese, tuttavia, hanno dovuto trascorrere ore di attesa sui furgoni della protezione civile regionale. Il loro arrivo, infatti, ha innescato un vero e proprio braccio di ferro tra il Pirellone e Palazzo Borghi. Pare che l’amministrazione comunale non fosse al corrente dell’imminente sbarco del plotone di immigrati sul territorio cittadino. Attorno alle 22.30 sul posto è arrivato il vicesindaco Massimo Bossi, che ha fatto sapere che senza un ordine superiore della Regione non avrebbe fatto entrare nessuno nella struttura. Ne è seguita una lunga fase di stallo e, mentre scriviamo, gli immigrati sono ancora in attesa di
sapere dove trascorreranno la notte. Qualcuno è sceso dai furgoni per fare due passi o fumare una sigaretta, altri alla ricerca di un bagno.Sul posto anche l’assessore alla sicurezza Paolo Cazzola con il comandante della polizia locale Giuseppe Alessi, gli uomini della Digos di Varese e del commissariato di Gallarate. Presenti anche diversi esponenti della Lega Nord, tra cui la candidata sindaco Giovanna Bianchi e il segretario provinciale Stefano Candiani, interessati a capire quali e quanti riflessi l’arrivo di questi migranti potrà avere su una già infuocata campagna elettorale.«Non abbiamo avuto alcun ordine da parte della prefettura», dice un adirato Massimo Bossi «questa colonna è piombata qui, qualcuno ce l’ha mandata, e si prenderà le responsabilità di aver gestito così male questo evento. Mi spiace per queste persone, le rifocilleremo per tutta la notte. Ma non posso farle entrare». «Qui arrivano perché c’è una guerra in Libia che hanno voluto loro del Pdl – replica Candiani – e di cui noi avevamo già denunciato i rischi. Sappia la gente a chi affidare le responsabilità Noi siamo qui per dire che a Gallarate non ci devono essere situazioni del genere».Riccardo Saporiti
s.bartolini
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