Quattro ore (e forse qualcosa di più) di ritardo sul ruolino delle udienze. I giudici varesini soffrono il sottorganico, ma ieri mattina gli avvocati hanno detto basta.
«Situazione inaccettabile» ha chiarito in modo inequivocabile , presidente della Camera penale varesina.
Esposito non punta il dito contro i magistrati: «Tre giudici per oltre 60 processi – ha spiegato – Tre giudici che hanno lavorato senza risparmiarsi ma che non avrebbero potuto fare di più».
Cosa è successo? «È successo – aggiunge Esposito – che i tre giudici che oggi (ieri, ndr) hanno affrontato l’udienza collegiale, erano anche i tre giudici che avrebbero dovuto presiedere le udienze monocratiche».
Per chiarirsi: un collegio è composto da tre magistrati, un presidente e due giudici a latere. Il tribunale monocratico invece vede sullo scranno un solo giudice, come la definizione stessa chiarisce.
Se i tre giudici in udienza collegiale sono gli stessi che contemporaneamente devono presiedere le udienze in tre diverse sedi monocratiche accade quello che è accaduto ieri.
«Dalle 9 siamo tutti qui – spiega Esposito, affiancata da , del direttivo della camera penale, e , nel direttivo dell’ordine degli avvocati di Varese – Soltanto alle 11.15, dopo due ore d’attesa, ci è stato comunicato, visto che una delegazione di quattro avvocati ha bussato alla porta della presidenza del tribunale, che le udienze del tribunale monocratico avrebbero avuto inizio alle 12.15».
«Orario già passato: andiamo verso le 13 e ancora non sappiamo nulla». Il punto è che non c’erano altri giudici che avrebbero potuto fronteggiare la situazione: «Al limite qualche magistrato della sezione civile avrebbe potuto fare dei rinvii – hanno spiegato gli avvocati – Ma anche quella non sarebbe stata una soluzione».
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