Ecco, ecco una di quelle date che sarebbe il caso di segnarsi da qualche parte. Per poter rispondere a chi tra qualche anno chiederà a bruciapelo: «Ma quand’è che è iniziato tutto?». E, sì: «Domenica 6 settembre 2015» potrebbe essere una risposta buona. Insomma, la sensazione è quella – inconfondibile – che si prova un attimo prima che l’aereo si stacchi da terra. La sensazione di un viaggio che inizia e che chissà cosa ci regalerà.Si parte, insomma: ma si parte convinti di avere le gambe forti abbastanza per andare lontano. Ci si guarda attorno e si scopre che non siamo soli, anzi: entusiasmo, gente, voglia di esserci. C’è molta più attesa per questa Eccellenza di quella che ci sarebbe stata se le frottole estive di chi prometteva stadio e Lega Pro si fossero tramutate in realtà. I motivi di questa “fregola” sono tanti, e alcuni sinceramente ci sfuggono (già, perché alcune manifestazioni di voglia di Varese sono irreali, irrazionali, indefinibili). Ma c’è un motivo che, secondo noi,
è più motivo degli altri. Si è fatta piazza pulita e sì, lo sappiamo che questa frase fa incazzare un po’ di gente: però era l’unico modo per tornare a costruire qualcosa là dove prima c’erano solo macerie. Spazzare via tutto, e rimettersi a immaginare un futuro grandioso. E se insieme alle macerie è stato spazzato via anche qualcosa che forse sarebbe stato meglio tenere d’acconto, fidatevi: quel qualcosa tornerà. Noi intanto ci teniamo il nostro inizio e insieme quei riti che servono per affrontare questo viaggio, strano e diverso, senza farci spaventare troppo. Ci teniamo quei piccoli amuleti che tireremo fuori quando farà freddo e avremo paura. Un esempio? Quel messaggio che ieri ha ronzato sul telefono, inaspettato. Mittente, Luca Sogliano. Vi regaliamo questa chicca, via. “Il Varese è nel mio cuore… voi anche… il mio in bocca al lupo serve a poco… ma sono lì con voi”. Ecco, il bello di ogni viaggio. La partenza, la destinazione, le immagini. Ma soprattutto chi ti sta di fianco.