«Quel profumo non se ne andrà. Sarò per sempre un biancorosso»

Francesco Zecchini e l’amore per il Varese: «Siamo il bello del calcio»

Varese-Trino, serie D 2005-06: in panchina c’è Devis Mangia, tra i distinti Francesco Zecchini. Non ha ancora 9 anni e sta sentendo per la prima volta il vento che dal Sacro Monte scende sul Franco Ossola. Un profumo che gli rimarrà in testa e che gli entrerà definitivamente nel cuore tre anni più tardi: Beppe Sannino fa il suo esordio, Francesco dà il via ufficiale alla sua avventura sugli spalti di Masnago: «Quell’anno, il primo della scalata, devo aver respirato qualcosa di speciale… Ho seguito quella stagione, biglietto dopo biglietto, e l’anno successivo mi sono abbonato per la prima volta: settore distinti».

I ricordi sono tanti, uno su tutti: «La vittoria contro la Cremonese, che spalancò le porte della serie B. Esultai all’idea di vedere il Varese sul Televideo… Forse però non realizzai subito la portata di quell’evento, che capii solo più tardi: dopo 25 anni di fatica, lotte e tentativi andati male, ma anche di grandi storie come la salvezza con Soldo allenatore, il Varese recuperava quella categoria che gli apparteneva. E che gli appartiene tutt’ora».

Un amore così è destinato a durare e a evolversi. A crescere. Come accaduto l’anno scorso quando Francesco, insieme agli amici Edoardo, Alessandro, Matteo e Pietro, ha aperto il blog Eccellenza Biancorossa, già entrato, in meno di un anno, tra i “preferiti” dei computer e dei social network dei supporter varesini: «Quando è nato? Ufficialmente il 4 luglio 2015, il giorno in cui i tifosi

si “ripresero” la società. Abbiamo deciso di aprirlo dopo aver saputo che “Orgoglio varesino”, assoluto punto di riferimento per il mondo biancorosso, avrebbe chiuso. Proviamo a fare qualcosa di simile: uno spazio, rigorosamente di parte, pensato per discutere e confrontarsi sul Varese Calcio. Siamo molto contenti, perché sempre più persone si trovano sul nostro blog per commentare. E speriamo col tempo siano sempre di più».

Il dono della scrittura e la passione per i colori biancorossi si sono anche incontrati nel ruolo di addetto stampa dell’associazione dei tifosi del Varese Calcio, nata l’anno scorso nel pieno dell’entusiasmo della rinascita: «Una realtà importante, un catino che raccoglie i rappresentanti dei vari club: vuole essere un tramite tra tutti i tifosi, non solo dei club, e la società. Che anche quest’anno organizza e organizzerà appuntamenti per vivere in pieno l’essere biancorosso: basti pensare alla cena di Natale dell’anno scorso, alla presenza alla festa in onore di Erika Gibellini e alla raccolta beni a favore degli Angeli Urbani di Varese appena conclusa».

Da tifoso, Zecchini dice la sua anche sul momento della squadra: «La cavalcata dell’anno scorso non si può ripetere: i tifosi ne sono coscienti. L’importante è non dare speranze di fuga al Chieri, una signora squadra. Servono aggressività, cattiveria, forza per mettere sotto l’avversario. Come faceva il Varese in serie B: con Sannino, e anche quando era ultimo negli anni successivi. Al Franco Ossola è una legge».

Il ritorno tra i professionisti è un sogno, che i tifosi meritano: «Abbiamo un pubblico che fa bene a un calcio in cui gli stadi si svuotano sempre più: c’è un entusiasmo incredibile, anche grazie a una società, a sua volta, fatta di cuori biancorossi. Un pubblico che sarà sempre vicino alla squadra, come ho imparato dai racconti dei tanti storici tifosi che ho conosciuto in questi anni. Gente che ha il Varese dentro, nel profondo, da sempre. E io voglio essere come loro».