Quelle lanterne volate in cielo, da Nicolò

Toccante cerimonia dei Gorillas che nella loro festa hanno ricordato il loro compagno scomparso. Mentre il cielo di Varese si illuminava dagli altoparlanti uscivano le note di “Sound of Silence”.

69 lanterne luminose sono volate in cielo ieri sera a San Fermo. I Gorillas hanno scelto di ricordare così il loro amico e compagno di squadra Nicolò De Peverelli, scomparso lo scorso 25 agosto in un incidente stradale a Nardò, in Puglia. Una cerimonia semplice ma emozionante, che ha raccolto in cerchio in mezzo al campo tutti i ragazzi e le ragazze dei Gorillas, ma anche amici, tantissimi amici.

Non ci sono solo ragazzi, ma anche famiglie, ed il fratello di Nicolò, Mattia, che da un mese a questa parte ha iniziato ad allenarsi con i compagni di suo fratello. La tradizione di lanciare in cielo le lanterne è tipicamente asiatica, che da credenza asiatica vengono elevate al cielo per togliere i problemi e rischiarare il futuro, e la luce di ciascuna lanterna simboleggia una guida per la propria vita.

Il cielo brilla nella memoria di Nicolò: queste lanterne sono per te

Il cielo brilla nella memoria di Nicolò: queste lanterne sono per te

(Foto by Varese)

Erano in tanti sul prato del campo di via Landro, oltre un centinaio di persone, tra di loro anche una rappresentanza dei Mastini, ossia qualche ragazzo che non ha seguito la squadra a Merano in trasferta, ma anche qualche giocatore del Rugby Varese, perché i Leoni ed i Gorillas si conoscono molto bene anche fuori dall’ambito sportivo.

Una partita speciale

Una partita speciale

(Foto by Varese Press)

La tragedia dello scorso agosto ha unito nel dolore e nel ricordo due squadre, due realtà, Mastini e Gorillas. Questi ultimi che infatti erano presenti al Palalbani nel giorno dell’esordio dei gialloneri in Serie B, nel derby contro Chiavenna a fine settembre, quando sul ghiaccio si ricordò Marco Fiori con una cerimonia molto toccante, ritirando anche la sua maglia numero 57.

Una giornata di festa, per il terzo compleanno dei Gorillas

Una giornata di festa, per il terzo compleanno dei Gorillas

(Foto by Varese Press)

Prima di entrare in campo per ricordare Nico, c’è un gran bel clima in via Landro. E’ una serata di festa, per il terzo compleanno dei Gorillas che hanno visto la luce tre anni fa, il 5 novembre 2012, nella Guy Fawkes night. Musica, stand gastronomico e di vendita del merchandising, e tanti sorrisi, dopo che nel pomeriggio i ragazzi erano scesi in campo per un’amichevole in famiglia, attacco contro difesa.

Gorillas: un simbolo che parla da solo, dietro attimi di gioco

Gorillas: un simbolo che parla da solo, dietro attimi di gioco

(Foto by Varese Press)

Alle 20 però è il momento del ricordo, vengono distribuite le lanterne a tutti i presenti, e il gruppo si sposta sul campo. Ci uniamo anche noi, con la nostra lanterna in mano. Le luci si spengono, resta solo il buio, la gente ed il silenzio. Dalle casse escono la voci dolci di Simon e Garfunkel con la loro Sound of Silence. Una dopo l’altra, le le lanterne si accendono, si gonfiano e volano ad illuminare il cielo di Varese, mentre a riempire l’atmosfera resta solo la musica.

Nessuno parla più. Simon and Garfunkel lasciano spazio all’emozionante melodia di Hallelujah di Jeff Buckley. Gli occhi dei ragazzi sono verso l’alto, a scrutare le lanterne e ad augurarsi che arrivino a raggiungere il loro amico, il loro compagno, il loro fratello. “Maybe there’s a God above”, magari c’è un Dio lassù, accanto al loro Nicolò.

Tutti in campo, anche per Nicolò

Tutti in campo, anche per Nicolò

(Foto by Varese Press)

E’ un momento in cui è difficile non commuoversi, e le lacrime bagnano i volti di molti presenti. Le lanterne scompaiono lentamente nel buio, si mischiano alle stelle ed in via Landro si riaccendono le luci, ma negli occhi e nei cuori del Gorillas c’è ancora il ricordo dell’amico, che è tornato a farsi forte in questa sera di novembre.

Football americano a San Fermo

Football americano a San Fermo

(Foto by Varese Press)

Dopo la celebrazione la serata continua, perché in fin dei conti si tratta di una festa e tale deve essere, nel ricordo di Nicolò, in attesa di cominciare la stagione e di dedicargli la vittoria del campionato.